CUNEO CRONACA -  E' stato consegnato in mattinata il cantiere del lotto 2.6b della A33 Asti-Cuneo alla ditta costruttrice: lo comunica il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolineando che si tratta di una notizia importante, innanzitutto perché consente di non far scadere le autorizzazioni già in essere per l’avvio dei lavori preliminari e perché rappresenta un altro passo avanti concreto per il completamento di un’opera attesa da più di 30 anni.

Secondo il presidente della Regione ora il cantiere può partire davvero. La comunicazione è stata trasmessa nei giorni scorsi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dalla società Asti-Cuneo e in mattinata è stata comunicata al presidente della Regione Piemonte.

Partono quindi le operazioni per l’avvio dei lavori preliminari: la preparazione delle aree con i tracciamenti topografici e la materializzazione degli ingombri dell’infrastruttura, l’asportazione del soprasuolo e la realizzazione delle recinzioni delle aree di cantiere e la bonifica da eventuali ordigni bellici. Si procederà inoltre con il pagamento degli espropri.

Commenta il consigliere regionale Pd, già sindaco di Alba, Maurizio Marello: "La società Asti-Cuneo ha comunicato al Ministero delle infrastrutture l’avvio del cantiere nel tratto tra Alba e Verduno per i lavori preliminari alla costruzione dell’autostrada quali le bonifiche belliche, la preparazione del cantiere nonché di voler perfezionare le procedure di esproprio.

È una buona notizia, che accolgo però senza esultare come ho visto fare dai miei colleghi della Lega della nostra Provincia. Queste attività sono legate al recente cambio di passo del Governo nazionale che ha portato il Cipe ad approvare il nuovo piano finanziario. Grazie quindi in particolare al lavoro fatto dal presidente Conte e dal ministro delle infrastrutture Paola De Micheli.

La strada però è ancora lunga e anche le incognite e le difficoltà legate soprattutto alla parte del lotto 2.6 da Verduno a Cherasco che deve essere ancora completamente riprogettata e approvata (eliminando le gallerie da sostituire con i viadotti). Rimane poi tutta la partita delle opere complementari, strategiche che il territorio, ancora da finanziare".

(Foto d'Archivio)