MARIO FRUSI - Il buon senso e qualche accorgimento pratico possono metterci al sicuro dall’epidemia influenzale in corso e da tutte quelle - inevitabili - del futuro. Le misure cautelative suggerite dal nostro Ministero, che si sta comportando in maniera responsabile, sono senz’altro da raccomandare. Occorre però considerare che il frequente (e accurato) lavaggio delle mani incontra ostacoli di cui spesso non siamo consapevoli, per esempio: chiudere il rubinetto dopo il lavaggio (o aprire la porta dei servizi nei quali il lavaggio è avvenuto) significa ri-entrare in contatto con una superficie potenzialmente infetta; oppure, trattandosi di un gesto automatico, può essere molto difficile astenersi dal toccare i propri occhi, naso e bocca dopo aver stretto la mano a qualcuno.

Già vent’anni fa, un collega direttore di una casa di riposo nel Torinese, pur senza strutturare un vero studio scientifico, aveva dimostrato la straordinaria validità di una procedura alla quale invitava tutti gli ospiti (evidentemente si trattava di persone autosufficienti, capaci di muoversi agevolmente). Partendo dalla considerazione che il virus alberga alcune ore nelle mucose di naso e bocca, aveva strutturato il protocollo del sistematico e frequente lavaggio con acqua salata: senza praticare la vaccinazione, da allora gli ospiti della casa di riposo non hanno più contratto l’influenza.

Purtroppo resta da escogitare un metodo altrettanto valido per i bambini, che non sono in grado di praticare il lavaggio del naso. Certo, la procedura richiede pazienza e regolarità, e io stesso pur consigliandola rischio di non metterla in pratica: forse, stavolta, ne vale l’impegno. Ciò che segue è il documento che io da anni propongo alle persone che frequentano il mio studio.

Prevenzione dell’influenza

Il virus influenzale (ma anche quello del raffreddore e simili) entra nell’organismo attraverso le mucose della testa, s’installa per alcune ore a livello della gola poi entra nel circolo sanguigno; solo a quel punto riesce a produrre le manifestazioni dell’infezione.

Per impedirne l’attacco si deve:

- lavare molto frequentemente le mani;

- evitare di portare le dita alla bocca o al naso e di sfregarsi gli occhi con forza;

- effettuare 7-8 volte al giorno un lavaggio di naso e gola con un litro di acqua tiepida all’interno del quale è stato preventivamente agitato sale da cucina (due cucchiai) fino a completo scioglimento: ad intervalli di 2-3 ore raccogliere un po’ di soluzione nell’incavo della mano, aspirare da una narice e soffiare via il liquido, ripetere l’operazione per l’altra narice, poi trattenere in bocca un altro po’ di liquido gargarizzando e emettendo i suoni di tutte le vocali (per dilatare la gola in ogni suo angolo), infine sputare.

Queste procedure vanno continuate per tutto il periodo di rischio infettivo.

Mario Frusi