CUNEO CRONACA - Tornano sabato 23 e domenica 24 marzo le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico d’Italia e alle storie inedite e inaspettate che custodisce con visite a contributo in 750 luoghi speciali in 400 città, dai grandi capoluoghi ai piccoli comuni, dai centri storici alle province, da Nord a Sud della Penisola (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione dal 12 marzo su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI e si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti.

Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, è il vero successo delle Giornate FAI di Primavera.

«In 32 anni – sostiene Roberto Audisio, Capo Delegazione FAI di Cuneo - le Giornate FAI hanno scritto una sorta di Enciclopedia spontanea per narrare lo smisurato patrimonio storico, artistico e paesaggistico italiano nelle cui pagine, alla voce provincia di Cuneo, possiamo trovare decine di luoghi, più o meno conosciuti, aperti al pubblico, spesso per la prima volta».

A Cuneo, per questa edizione, i visitatori saranno invitati a scoprire il lato militare del capoluogo, nel percorso del tutto inedito “Cuneo, città di caserme”. Nell’immaginario collettivo Cuneo è da sempre la città delle caserme, resa famosa anche dal celebre Totò che nel film “Totò, Peppino e la malafemmina” afferma di essere un uomo di mondo proprio perché ha fatto tre anni di militare a Cuneo. Per la prima volta saranno così aperti, in contemporanea, i grandi complessi militari cittadini che, grazie ai volontari FAI e agli Apprendisti Ciceroni dei licei cittadini, coadiuvati dal personale in divisa, racconteranno lo sviluppo dei luoghi che, da fine Ottocento sono stati protagonisti di due guerre e che hanno accolto in città migliaia di giovani reclute provenienti da tutta Italia. Un vero e proprio sistema di caserme che, come scriveva il quotidiano “Subalpino” nel primo decennio del ‘900, rendeva “Cuneo uno dei luoghi meglio forniti di locali di casermaggio; e ciò non mancherà di giovare alla città sollevando così lo stato infelicissimo del suo anemico commercio”. Oggi, dopo l’abolizione del servizio di leva obbligatorio, questi luoghi hanno perso gran parte del loro ruolo ma rimangono edifici attivi, ricchi di storia e di storie da raccontare, che destano sempre curiosità nei cittadini.In particolare saranno aperti:

Caserma “Cesare Battisti” – Guardia di Finanza – v. Cesare Battisti, 6

Sabato 23/03 - ore 9:00-12:00 - Ingresso riservato iscritti FAI

Banco di accoglienza: Piazza Galimberti - Visite a turno ogni 45’ in piccoli gruppi (prenotazioni suggerite al 351.5556443; è richiesto un documento di identità da esibire all’ingresso)

La caserma “Cesare Battisti” è una fra le caserme più antiche della città moderna. Costruita negli anni 1884-87 fu intitolata a “Vittorio Emanuele II” e solo due anni dopo venne realizzata l’attigua caserma “Ferdinando di Savoia”. L’enorme complesso, nel periodo della seconda guerra mondiale, fu sede del 2° e del 4° Reggimento Alpini del comando Divisione Alpina Cuneense, del 33° Reggimento Fanteria e del gruppo artiglieria da montagna. Dopo l’8 settembre ’43 fu sede dei militi della Repubblica Sociale Italiana e dopo la liberazione il complesso venne occupato da numerose famiglie di senza tetto. Nel ’48 la caserma venne intitolata a Cesare Battisti e ritornò ad essere occupata dalle Penne Nere e successivamente dalla Guardia di Finanza.

I volontari FAI e gli Apprendisti Ciceroni, coadiuvati dai militari della Guardia di Finanza, condurranno i visitatori in un percorso che narrerà la storia del luogo che, nella seconda metà del ‘900 ospitò migliaia di giovani reclute da tutta Italia come il giovane sottotenente Nuto Revelli che, nella primavera del 1941, dopo aver frequentato l’Accademia militare di Modena, prese servizio per poi partire, il 21 luglio ’42, per il fronte russo.

Sarà inoltre possibile accedere al suggestivo “Sacrario degli Alpini”, luogo chiuso al pubblico. Realizzato a fine anni ’30, su progetto dell’architetto Ferrini di Milano, rappresenta la memoria perenne del martirio delle Penne Nere del 2° Regimento nelle varie guerre. Al suo interno, in un allestimento severo e coinvolgente, si trova la statua in bronzo all’Alpino caduto in guerra in rappresentanza di tutti i morti e dispersi in Eritrea e sul fronte russo.

Caserma “Gonzaga” – Comando Provinciale Carabinieri – corso Soleri, 7

Sabato 23/03 e domenica 24/03 - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00

Banco di accoglienza: Piazza Galimberti - Visite a turno ogni 30’ in gruppi (prenotazioni suggerite al 351.5556443 - è richiesto un documento di identità da esibire all’ingresso).

La caserma, già individuata nel Piano Regolatore del 1898, era inizialmente intitolata a “Francesco Tornaforte”, sede del 4° squadrone del 14° reggimento Cavalleggeri di Alessandria. Nel 1935 fu sede del Comando e di due batterie dell’Artiglieria 7° Reggimento d’Armata. Una testimonianza di Ezio Tassone del 12/09/43 ricorda un saccheggio ai magazzini avvenuto da parte di cittadini, messi in fuga dall’arrivo di un sidecar con due SS tedesche armati di pistola. Oggi ospita il comando provinciale dei Carabinieri, il Comando della Compagnia ed il Comando Stazione di Cuneo.

Il prospetto su corso Soleri, improntato alla massima semplicità, è realizzato in mattoni a vista, in stile neogotico, su due piani, con grandi finestre a sesto acuto caratterizzate da una cornice in cotto a rilievo. Le aperture del primo piano sono ripartite in due bifore con una colonna centrale e importanti inferriate in ferro battuto. L’apertura delle Giornate FAI prevede una visita straordinaria del complesso, normalmente chiuso al pubblico se non per le funzioni ad esso legate. Con l’accompagnamento e la narrazione degli Apprendisti Ciceroni, coadiuvato dal personale dell’Arma dei Carabinieri, sarà quindi possibile scoprire la sala dedicata alla formazione, il grande cortile interno in cui saranno esposti i mezzi speciali utilizzati nei vari servizi non solo su strada ma anche dai Carabinieri forestali, gli uffici del Comando di Compagnia, le stanze di contenimento (celle carcerarie), scoprendo la storia dell’Arma oltre alle curiosità e agli aneddoti legati alla vita quotidiana in caserma.

Caserma “Ignazio Vian” – 2° Reggimento Alpini – via Vecchia di Borgo, 48 – S. Rocco Castagnaretta

Sabato 23/03 e domenica 24/03 - ore 9:00-12:00 e 14:00-18:00

Banco di accoglienza: Ingresso caserma – Visite a turno ogni 45’ in gruppi (prenotazioni suggerite al 351.5556443 – è richiesto un documento di identità da esibire all’ingresso).

La caserma è stata costruita negli anni 1938-39 come centro per l’addestramento delle reclute e, nel dopoguerra, è stata intitolata al partigiano cuneese “Ignazio Vian”, uno fra i primi partigiani attivo nelle vallate intorno alla città. Dal 1976 il Reparto che occupa la caserma assume il nome di Battaglione Alpini “Mondovì”, preposto all’addestramento delle giovani militari della brigata “Taurinense” fino al 1997, quando diventa sede del 2° Regimento Alpini proveniente dalla caserma “Mario FIORE” di Borgo San Dalmazzo. La caserma aprirà le sue porte grazie ai volontari della Delegazione FAI di Cuneo e dei giovani Apprendisti Ciceroni dei licei cittadini, coadiuvati dai militari per gli onori di casa. I visitatori saranno condotti in un percorso alla scopertadella storia del corpo degli Alpini, dei suoi valori e delle persone che lo hanno reso tanto amato agli italiani. Nel grande cortile interno verranno inoltre esposti alcuni dei mezzi tattici usati in missione e degli equipaggiamenti utilizzati nelle operazioni in ambiente montano. Non sono ammessi animali e, per le sue caratteristiche fisiche, il percorso non è fruibile da parte di persone con disabilità. A completamento del percorso “militare” in città sarà inoltre aperto, per la prima volta al pubblico il

Rifugio antiaereo “Discesa Bellavista” – discesa Bellavista

Sabato 23/03 e domenica 24/03 - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00

in collaborazione con l’associazione “Cuneo Sotterranea” e “All4U”

Banco di accoglienza: Ingresso rifugio – Visite a turno ogni 30’ in gruppi

Il rifugio antiaereo di discesa Bellavista è uno dei tanti rifugi pubblici interrati che, durante la seconda guerra mondiale, offrivano sicurezza ai cittadini durante i bombardamenti aerei tedeschi. Il suo accesso principale è visibile nella scarpata a fianco della discesa Bellavista, una semplice porta in ferro fra i cespugli, chiusa da lucchetti, che si ritrova identica poco più a monte, dove si apre il secondo accesso allo stesso rifugio. Negli anni della 2° Guerra Mondiale, Cuneo fu bombardata numerose volte dagli aerei alleati e per questo venne richiesto all’ing. Cesare Vinaj, Capo Ufficio Tecnico Comunale, di realizzare alcuni rifugi pubblici anti bomba per dare sicurezza ai cittadini. Due di questi vennero costruiti in cemento armato nelle scarpate verso i due fiumi che circondano la città, Gesso e Stura. Ognuno di essi poteva ospitare 1000 persone.

L’apertura nelle Giornate FAI prevede l’ingresso alla parte iniziale del rifugio, mai aperto al pubblico. La scarsa illuminazione e le sue condizioni di manutenzione suggeriscono l’utilizzo di caschetti di sicurezza (forniti) e una particolare attenzione al percorso che presenta una pavimentazione in terra battuta disconnessa. Al suo interno sarà creato un suggestivo allestimento per rievocare ciò che questo luogo ha rappresentato per le persone che qui hanno trovato rifugio. In quei tempi i ritmi dei cuneesi erano sempre scanditi dal suono ripetuto delle sirene d’allarme e del conseguente terrore di questa emergenza. La gente correva così nei rifugi interrati ricavati sotto gli edifici più importanti, nelle cantine dei palazzi privati o nelle scarpate laterali alla città. Qui trascorrevano molte ore, in preda al panico e alla fame.

Contributo minimo libero suggerito per ogni luogo: €. 5,00 (€. 3,00 iscritti FAI).

Abbonamento per tutti i luoghi: €. 15,00 (€. 10,00 iscritti FAI).

Possibilità di iscriversi al FAI in loco con ingressi compresi.

A Verduno, il Gruppo di Alba e Langhe, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale e gli Apprendisti Ciceroni dei Licei Classico ed Artistico “Govone” di Alba, propone un percorso alla scoperta del centro storico del piccolo borgo che conserva in sé il fascino di un paese di altri tempi, panoramicamente affacciato sulle Langhe.

Il suo nome, di origine celtica, significa “collina fiorita”: forse per questo qui sorse già un insediamento in epoca romana, testimoniato dai ritrovamenti archeologici di are funerarie, monete e lapidi. In epoca medioevale vi fu costruito un castello a scopo di difesa; successivamente passò nel dominio del Vescovo di Alba e nel 1631, con il trattato di Cherasco, divenne proprietà di casa Savoia. È patria del beato Sebastiano Valfrè, nato nel 1629, morto nel 1710 in età di quasi 81 anni, scrittore, caritatevole in sommo grado verso gli indigenti, principalmente durante il terribile assedio di Torino, personaggio caro a Vittorio Amedeo II e ai Torinesi in generale.

Il percorso condurrà i visitatori all’antica sede del Castello medievale passando per il ricetto, visitando la storica cantina in stile liberty "G. Burlotto", fino al Santuario del Beato Sebastiano Valfrè e alla sua piccola Cappella, per arrivare alle restaurate Cantine comunali, entrando nel Palazzo Comunale per ammirare i suoi arredi d'epoca, i dipinti illustri moderni e contemporanei, la biblioteca comunale e la sala consiliare, giungendo poi alla Chiesa di San Michele Arcangelo che conserva dipinti del Taricco e del Cottolongo, nonché una madonna lignea oggetto di culto da parte dei verdunesi, per finire con il Real Castello, residenza di campagna di Carlo Alberto di Savoia, con i suoi interni di pregio e il magnifico parco esterno.

Sabato 23/03 e domenica 24/03 - ore 10:00-12:00 e 14:00-18:00

Banco di accoglienza: giardini belvedere

Contributo minimo libero suggerito: €. 5,00 - Possibilità di iscriversi al FAI in loco con ingressi compresi.

A Savigliano il Gruppo di Savigliano racconterà lo sviluppo insediativo del tessuto urbano che fu sede dell’antico ospedale fino a inizio Settecento. Il banco di accoglienza FAI sarà collocato in Piazza Turletti, davanti al Teatro Milanollo: per ragioni organizzative, è necessario presentarsi almeno 15 minuti prima dell’orario previsto per la visita. Non è richiesta la prenotazione.

Convento e chiesa di Santa Monica, giardino delle essenze

sabato: 14,30 -18.00 - domenica: 9,30 -12,30 e 14,30 -18.00

turni visita ogni 45 minuti - Contributo volontario minimo 5 euro (per gli iscritti FAI: 3 euro)

La visita riguarderà l'isolato che ospita l’attuale complesso universitario, già monastero di Santa Monica: l'apertura coinvolgerà il chiostro e la chiesa di Santa Monica, solitamente non accessibile, oltre all'adiacente giardino delle essenze.

Teatro Milanollo

sabato: 14,30 -18.00 - riservato agli iscritti FAI

turni visita ogni 45 minuti - Contributo volontario minimo 3 euro

Nel pomeriggio di sabato la visita sarà completata con l'apertura del Teatro Milanollo, capolavoro di Maurizio Eula, che sorge su parte del sedime lasciato libero proprio dall’antico ospedale, con particolare attenzione al ridotto, visto l'importante ritorno della tela di S. Cecilia. L’apertura del teatro, riservata agli iscritti FAI, inaugurerà anche per quest’anno la seconda edizione del progetto “A teatro con il FAI” in cui Fondazione Piemonte dal Vivo e il FAI, daranno vita ad aperture straordinarie dei teatri storici regionali per consentire ai partecipanti di apprezzare il valore storico-artistico di spazi che non sono soltanto “contenitori” di spettacolo dal vivo.

Visite guidate della città

sabato 23 ore 15,30 – domenica 24 ore 11:00 e 15:30

Visite organizzate e offerte dal Comune e dall’Ufficio Turistico

Prenotazioni: iat.savigliano@coopculture.it

Inoltre, in occasione delle Giornate di Primavera il Comune di Savigliano e l'Ufficio Turistico si affiancheranno all'evento offrendo agli ospiti del FAI una visita guidata gratuita alla città. La passeggiata esplorativa sarà l'occasione per arricchire ulteriormente l'esperienza e per fornire spunti per un ritorno a Savigliano.

A Manta aprirà le sue sale magnificamente affrescate il Castello della Manta, unico bene FAI della provincia di Cuneo, esempio concreto dell'opera di recupero e valorizzazione del patrimonio artistico che, insieme alla sensibilizzazione della popolazione, la fondazione, da anni, sta svolgendo.

La visita del bene, normalmente aperto al pubblico da marzo a dicembre (tutti i giorni tranne i lunedì non festivi), in occasione delle Giornate FAI di Primavera si trasforma in un salto indietro nel tempo grazie alla narrazione degli Apprendisti Ciceroni, studenti del Liceo G.B. Bodoni di Saluzzo e del Liceo Peano Pellico di Cuneo che racconteranno le sale, gli affreschi e le persone che lo hanno abitato nei secoli.

Visite ogni 30 minuti. Durata della visita: 45 minuti. Il contributo consigliato è di € 5.

Per chi desidera una visita tematica sarà proposto il percorso Meraviglie ritrovate: il Castello della Manta è stato donato al FAI nel 1985. Com'era il Castello e com'è cambiato nel corso degli anni? Quali gli interventi di restauro e cosa è stato riportato alla luce? Una visita sui cambiamenti e i restauri degli ultimi 35 anni. Dalla Sala Baronale, passando per il ‘500 con i recenti restauri.

Orari di visita: 10.30 – 12.00 – 14.00 – 15.30 – 16.45 - Durata della visita: 60 minuti. Il contributo consigliato è di € 10.

Inoltre, esclusivamente per gli iscritti al FAI o per chi si iscrive/rinnova in loco durante le GFP è proposta la visita gratuita UNA PASSEGGIATA IN GIARDINO (20 minuti) per scoprire cedri, magnolie, aceri, cachi, roveri, castagni del giardino del Castello in dialogo con cotogni, nespoli, pruni, azzeruoli, peschi, fichi e peri dipinti nella Sala Baronale. Una rilassante passeggiata all'aperto per adulti e bambini alla scoperta delle storie e le curiosità che nascondono gli alberi del giardino. Al termine della visita si potrà accedere nell'esclusivo “giardino delle Palme” per assaggiare e acquistare prodotti a Km 0.Per tutti i visitatori è anche prevista una degustazione guidata dei nettari Amel per un'esperienza sensoriale olfattiva e per una conoscenza più approfondita dei valori nutrizionali del miele e del prezioso lavoro delle api, un assaggio di vini del Consorzio Colline Saluzzesi per conoscere da vicino il lavoro e la qualità dei vitigni autoctoni delle colline nei dintorni del Castello e la presentazione “Prendersi cura dell'ambiente e del territorio”: come agire al meglio tramite le azioni quotidiane e la raccolta differenziata, in dialogo con il Consorzio S.E.A.

Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI o chi si iscriverà in occasione dell’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi, e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI. Dal 18 al 24 marzo, come ormai da oltre 10 anni, la Rai sarà in prima linea al fianco del FAI con tutti i canali radiofonici e televisivi e attraverso RaiPlay per creare un racconto corale che metterà al centro la bellezza e la sostenibilità del nostro patrimonio artistico e paesaggistico. Rai è Main Media Partner del FAI per sensibilizzare tutti gli italiani alla cura e valorizzazione del nostro Paese e supporta in particolare le Giornate FAI di Primavera 2024, anche attraverso la raccolta fondi solidale autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del servizio pubblico.

Info:

Delegazione di Cuneo

tel. 351.5556443; cuneo@delegazionefai.fondoambiente.it

Gruppo Alba e Langhe

tel.0173.045808; albaelanghe@gruppofai.fondoambiente.it

Gruppo Savigliano

savigliano@gruppofai.fondoambiente.it

Castello della Manta

tel. 0175.87822; faimanta@fondoambiente.it