Chi pensa che la vicenda dei due umili italiani di Torremaggiore e Villafalletto (Cuneo) Sacco e Vanzetti possa aprirsi e chiudersi con le drammatiche scansioni temporali segnate dall’arresto del 5 maggio 1920 e dall’esecuzione capitale del 23 agosto 1927, non conosce la caparbietà di coloro che, nei decenni successivi, in tutto il mondo, continuarono a combattere affinché la memoria del caso e la testimonianza dell’errore giudiziario non si perdessero nella notte dei tempi. Si tratta di un’altra storia del caso, a tratti ancora del tutto sconosciuta e circoscritta alla narrazione delle cronache dei giornali e dei faldoni di documenti conservati negli archivi, che necessita, per una conoscenza globale, di essere poco alla volta portata alla luce.

Anche per ridare ordine ad una vicenda che ormai da un secolo – e non soltanto all’epoca dei fatti – racconta a tutti il clima di odio e di repressione umana che ha caratterizzato un periodo buio della storia americana e narra di uomini volenterosi che nel tempo, sino ad oggi, hanno dedicato la loro esistenza con lo scopo di cancellare la grave macchia che ha colpito i due italiani, le loro famiglie, le loro appartenenze ed il loro popolo, con un’infamante accusa basata sul nulla e frutto di un ostracismo razziale che si è consumato tra le classi dominanti, benpensanti e xenofobe dell’America negli anni Venti.

Già all’indomani dell’esecuzione del 1927 un Comitato americano intraprese un’azione che coinvolse non soltanto le forze politiche e sociali, ma sollecitò le espressioni più diverse a dare risposte concrete coi linguaggi più disparati. La scultura fu la prima a rispondere all’appello, seguita dal teatro, dal cinema, dalla letteratura, dalla poesia, dalla pittura, dalla toponomastica, dai comics e da tante altre espressioni culturali, che, prima negli Stati Uniti e poi altrove, diedero lustro alle figure di Nicola e Bartolomeo celebrandone l’immagine.

I diversi linguaggi della storia, che fornirono agli uomini l’occasione per conoscere e approfondire l’argomento, si trasformarono in momenti di un linguaggio corale destinato a coinvolgere sempre più persone – tutte fermamente impegnate in una rivendicazione di innocenza – e a divenire una forma trasversale di rivendicazione globale e richiesta di giustizia ance se postuma. I documenti, le «carte», rappresentano il trait d’union che attesta le espressioni di questo coinvolgimento umano. La nascita del Comitato italiano – promosso da Vincenzina Vanzetti con l’obiettivo di ottenere la riabilitazione di Nick e Bart – contribuì poi ad allargare il livello di sensibilizzazione, sollecitando azioni legali e culturali, e restituendo all’Italia quella dignità che il fascismo aveva prepotentemente negato.

Il proclama del Governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, che nel 1977 riconobbe l’errore giudiziario decretando il Sacco & Vanzetti day, non pose fine all’azione di diffusa responsabilizzazione. Che prosegue ancora oggi. Nelle pagine del volume «Le carte di Vanzetti» si ricostruisce il filo dell’intera storia – dal 1927 in poi – indagando i documenti, quelli che la famiglia, durante e dopo i tragici fatti degli anni Venti, ha raccolto con passione e zelo, in Italia e altrove, ha conservato e ha infine reso di dominio collettivo, predisponendo così la conoscenza di atti e testimonianze indispensabili per la completezza di un’informazione, sul caso, reale ed obiettiva.

Luigi Botta di Savigliano (Cuneo), autore del volume, è tra i più autorevoli studiosi al mondo del caso di Sacco e Vanzetti (nel tempo, sull’argomento, a lui si devono: «Sacco e Vanzetti: giustiziata la verità», «La marcia del dolore», «”Figli non tornate!” (1915-1918», «Sacco e Vanzetti: la fine di un breve sogno americano», «Sacco & Vanzetti. Cronologia e strumenti di ricerca», «1927-2017 Sacco e Vanzetti» e «Bartolomeo Vanzetti. Una vita proletaria - Retroscena del processo di Plymouth», oltre a numerosi saggi su periodici e riviste e tanti articoli sui giornali, italiani e statunitensi). Sta lavorando alla pubblicazione fedele e ragionata dell’epistolario familiare di Bartolomeo Vanzetti (circa duecento lettere, la metà delle quali inedite).

Luigi Botta, «Le carte di Vanzetti», Nino Aragno Editore, Torino, 2019, pp. XVIII + 146, euro 15,00.

Cristoforo Beggiami