CUNEO CRONACA - "È da novembre che siamo pronti per aprire gli impianti della nostra stazione sciistica. Non abbiamo messo nessuno dei nostri dipendenti in cassa integrazione e abbiamo aspettato (...). Ci siamo organizzati per aprire tutti gli impianti, abbiamo fatto tutte le verifiche tecniche, abbiamo assunto personale, fatto partire la vendita degli skipass online. A 12 ore dall'apertura prevista (...), questo è poco serio e non rispetta il lavoro di un settore che occupa migliaia di persone". Così ad esempio Artesina Mondolè Ski commenta la decisione di prorogare la chiusura al pubblico degli impianti di sci, decisione arrivata all'ultimo, mettendo in crisi un intero comparto già compromesso da mesi di inattività. (Leggi QUI)

Frabosa Ski: "Dopo mesi di attesa e di lavoro, dopo aver preparato la stazione nel miglior modo possibile, dopo aver assunto decine di persone in settimana, dopo aver restitutito un po' di fiducia ad una comunità, dopo che siamo stati chiusi per un anno senza creare problemi sanitari, dopo che in fretta e furia ci sono state comunicate le linee guida ed il protocollo per aprire, dopo che abbiamo accettato una decurtazione delle presenze del 70%, a 15 ore dall'apertura ci comunicano che non possiamo aprire. E' una vergogna".

San Giacomo e Cardini Ski: "Abbiamo assunto personale, lavorato contro il tempo e stiamo ancora lavorando in questo momento, predisposto tutto per rispettare le linee guida. Le baite e le attività si sono subito messe in moto. Così si rovinano le attività. Sarebbe stato più onesto non farci aprire da subito". Parole di rabbia arrivano anche da altre stazioni sciistiche della provincia di Cuneo. C'è chi poi, Prato Nevosi Ski, a causa dell’altissimo numero di richieste giunte nelle scorse settimane, ha attivato un canale online di live chat che ora verrà utilizzato per fornire assistenza a quanti hanno acquistato in anticipo gli skipass.