FIORELLA AVALLE NEMOLIS - In corso Garibaldi a Bra, in provincia di Cuneo, spiccava per maestosità e bellezza la scalinata che conduce alla sovrastante ala. Ed è lì che con stupore mi imbatto in una sconcertante novità: ad ogni scalino i pezzi di un puzzle che compongono il volto di un notissimo personaggio: la signora Liliana Segre.

Chi può essere l'autore, se non il nostro "folle" artista braidese Giovanni Botta? Il talentuoso ritrattista realizza le sue opere su assicelle di legno trattato con impregnante, poi decorato con biro e acrilico bianco che poi applica sui gradini. Pratica laboriosa, di grande precisione, che con tantissime linee, semplici all'apparenza e tracciate con la biro, colgono a pieno l'espressività di un volto, delineato con tratti così abili da renderlo preciso all'originale.

Una magia! Quasi nascosto e appoggiato al muretto della scala c'è l'artista: "Giò, ma quanto è grande questa scala? Un lavoraccio!". E lui, nella sua lucida follia, con naturalezza, risponde: "Eh, sì. Sono 17 gradini profondi 50 centimetri su una larghezza di 2 metri. Ho impiegato molto tempo, quanto bastasse per ritrarre al meglio". L'impatto è grandioso, il volto della senatrice Liliana Segre emerge luminoso a testimoniare un vissuto che non si può e non si deve dimenticare.

"Ho voluto dedicarla alla senatrice Liliana Segre - spiega Giò - perché è una figura che stimo moltissimo, è un omaggio dovuto in segno di ringraziamento per il suo impegno nel combattere il razzismo. Anzi, ti confesso un mio sogno: dedicarle una intera mostra, come ho già fatto per Maria Teresa di Calcutta. E aggiungo: sarebbe per me un grande onore ed una immensa gratificazione, a livello emotivo e spirituale, averla ospite nella nostra città, per un incontro con i giovani a testimoniare il suo difficile vissuto".

Osservo ancora ammirata il volto, impressionante per la somiglianza, e mi rivolgo a Giò: "Fino a quando la lasci allestita?". Con naturalezza imbarazzante: "E’ un allestimento temporaneo". Ecco spiegata la follia dell'artista: tanto lavoro per sole 24 ore di esposizione. Il motivo? Problemi tecnici e tra questi, anche il permesso dall'Amministrazione comunale per un allestimento definitivo. Comunque nulla è impossibile, una soluzione si troverà...

Fiorella Avalle Nemolis