Nei giorni scorsi è stato completato il conteggio dei camosci nei parchi Alpi Marittime e Marguareis e sono stati verificati e organizzati i dati che disegnano le popolazioni delle aree protette in crescita, ben strutturate per classi di età (capretti, giovani, adulti) e sesso.

Il censimento autunnale del camoscio è sempre soggetto alle bizze meteorologiche della stagione che quest’anno si sono manifestate con alcune giornate di vento forte e temperature elevate (nei primi giorni in particolare) che potrebbero aver diminuito la contattabilità degli animali e un po’ di nebbia. Complessivamente però le condizioni del tempo sono state favorevoli permettendo una buona stima di presenza e di struttura della popolazione dell’ungulato, simbolo delle Aree protette Alpi Marittime.

Nel Parco delle Alpi Marittime che si estende in valle Gesso e per una piccola parte nelle valli Vermenagna (Vernante) e Stura (Aisone) i guardiaparco hanno contato 2634 camosci, distribuiti in rapporto quasi paritario di maschi e femmine e 470 capretti dell’anno. Dati che in confronto con l’anno scorso restituiscono un bilancio positivo.

La buona struttura di popolazione riscontrata e il numero di piccoli fa sperare in una ripresa della densità che nell’ultimo decennio è stata ridotta dal susseguirsi di inverni molto selettivi per la specie e dalla cheratocongiuntivite (malattia che colpisce gli occhi).

Ottima la situazione nelle valli Pesio e Tanaro del Parco naturale Marguareis. I camosci censiti sono stati 1122 e i capretti 228. Anche in questo settore del territorio delle Aree Protette Alpi Marittime il rapporto tra i sessi è praticamente 1:1 con una buona distribuzione delle classi di età.

I conteggi nelle 143 zone in cui è suddiviso il territorio protetto si sono svolti tra il 30 settembre e il 16 ottobre nel Parco Alpi Marittime e tra il 17 e il 29 ottobre nel Parco del Marguareis.

(Nella foto: piccoli e femmina di camoscio - E. Piacenza)