L’agroalimentare nazionale vale 205 miliardi di euro e rappresenta il 12% del Pil, ma è soprattutto elemento di traino per l’intera economia all’estero, dove è il vero simbolo del made in Italy. È quanto è emerso al primo Forum dell’agroalimentare italiano organizzato da Filiera Italia e Coldiretti a TuttoFood, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, cui hanno partecipato anche 200 imprenditori agricoli di Coldiretti Cuneo.

La potenza del cibo italiano non sta solo nella grandezza dei suoi numeri aggregati, che mostrano un settore che cresce più e meglio degli altri e che in poco tempo è stato capace di diventare un traino per l’economia del nostro Paese. A fare la differenza è il modello che oggi la produzione agricola nazionale e la parte migliore dell’industria alimentare condividono e difendono.

"Con Filiera Italia abbiamo promosso una realtà innovativa legata da un tessuto valoriale che rinvia alla tutela dell’origine, alla difesa del patrimonio agroalimentare, alla sostenibilità, all’equità negli scambi e nel mercato. Un veicolo potentissimo per accelerare l’affermazione del vero agroalimentare cuneese nel mondo” dichiara Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo.

Fondamentali sono l’obbligo dell’origine in etichetta per fermare la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani, la revisione degli accordi di libero scambio e la definizione di standard produttivi uguali per tutti affinché i prodotti sugli scaffali europei rispettino le stesse norme in termini ambientali, di sicurezza alimentare e di rispetto delle norme sul lavoro, oltre al riconoscimento di un giusto prezzo per i produttori agricoli che copra almeno i costi di produzione e consenta di continuare ad investire nell’imprenditoria e sui territori.

“Tutto ciò - rimarca Moncalvo - a tutela della biodiversità e della qualità che ci contraddistingue oltre i confini nazionali, con 11 produzioni a denominazione d’origine fra Dop e Igp e 18 Doc e Docg che ricomprendono quasi 100 tipologie di vini prodotti, soltanto nella nostra provincia”. “Anche sul nostro territorio l’agricoltura e l’agroalimentare hanno determinato una crescita importante in termini di posti di lavoro e di prospettiva economica - aggiunge Tino Arosio, Direttore di Coldiretti Cuneo - che si basa fondamentalmente sull’innovazione generata dalle progettualità economiche di filiera”.