CUNEO CRONACA - Domenica 21 marzo, dalle ore 16 alle 17,30, in piazza Galimberti, a Cuneo, il Comitato Scuole Aperte Cuneo promuove la manifestazione nazionale "TorniAMO a Scuola!", organizzata dalla Rete Nazionale Scuola in Presenza, per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole. Chi non risiede nel comune o nella provincia di Cuneo, può partecipare purché munito di autocertificazione indicante lo spostamento per manifestazione di carattere nazionale.

I promotori dell'iniziativa, che si svolgerà in contemporanea nelle piazze di tutta Italia, invitano a partecipare indossando mascherina e rispettando il distanziamento fisico, portando con sé: bandiere bianche (perché la scuola non ha colore), maschere integrali bianche (a testimoniare l'alienazione degli studenti), cappelli a cono d'asino (per denunciare la dispersione scolastica), una campanella (da far suonare a intervalli regolari), zaini (da disporre a scacchiera sulla piazza vicino ai ragazzi), disegni dei bambini e cartelli fatti dai ragazzi da appoggiare sugli zaini con sopra scritto gli slogan: #torniamoascuola, #lascuolaascuola, #scuola=futuro, #dimenticatiadistanza.

Ad un anno dall’inizio della pandemia, le istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale, in violazione della Costituzione. La scuola, ricorda l’art. 34 della stessa, è “aperta a tutti” e tutti i giovani hanno diritto a un percorso di studi di qualità. Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia per il danno psicologico e sociale causato dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento. 

"Sconcertati dall’indifferenza del Governo e delle Regioni su un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese e preoccupati dalla crescente disuguaglianza sociale, i comitati aderenti alla Rete Nazionale “Scuola in Presenza” scenderanno in piazza in maniera coordinata e sicura per chiedere il ripristino immediato della didattica in presenza per ogni ordine e grado d’istruzione. Non tollereremo, in ogni caso, che si rimandi l’apertura oltre l’8 aprile né che la Didattica a distanza venga adottata come "soluzione" di lungo termine al problema della pandemia mentre altri Paesi europei si attivano per difendere l’istruzione in presenza".     

La rete «Scuola in Presenza», apartitica e trasversale, raggruppa al momento oltre 20 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola. Insieme rappresentiamo quasi 40.000 aderenti e sostenitori che hanno a cuore il futuro del Paese. La rete chiede alle istituzioni di:

"riconoscere che l’istruzione è un diritto fondamentale ed essenziale che deve pertanto rimanere svincolato dall’automatismo delle 'zone a colori'. Le Istituzioni si devono adoperare per mettere in atto rapidamente tutte le misure necessarie allo svolgimento delle lezioni in sicurezza e in presenza per ogni ordine e grado di istruzione. La scuola deve essere l’ultimo luogo a chiudere in caso di picco di contagi, non il primo. Non si possono avere centri commerciali aperti e scuole chiuse.

Rigettare l’uso prolungato e indiscriminato della Didattica a Distanza come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento.

Ricordare che la tutela della salute della comunità non si esaurisce nella battaglia al Covid-19, ma deve necessariamente includere la difesa della salute psicofisica, oggi gravemente minacciata in bambini e adolescenti. La prolungata mancanza di socialità e di una sana relazionalità didattica sta determinando tra i giovanissimi un allarmante aumento dei casi di tentato suicidio e di autolesionismo, mentre la scarsa attività fisica e il dilatarsi del tempo trascorso davanti a tablet e Pc inducono l’aumento dei casi di pubertà precoce".