CUNEO CRONACA - In riferimento all'interrogazione esposta dal consigliere Martinetti in Consiglio regionale in merito a "quali azioni intende intraprendere per potenziare il servizio ferroviario tra Cuneo e Limone, ripristinare il servizio completo per il fine settimana, ripristinare il servizio oltre Limone", di seguito la risposta dell'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi.
 
"Questa interrogazione mi offre lo spunto per dare delle notizie fresche e ricordare quanto è stato fatto sulla tratta Cuneo-Ventimiglia. Ha detto bene il consigliere Martinetti: dopo la tempesta Alex di ottobre 2020, la Cuneo Ventimiglia è stata l’unica via di collegamento per quei territori, e anch’essa peraltro non immediata. Sappiamo che, anche grazie alla capacità degli italiani di raggiungere Tenda, siamo stati per qualche giorno gli unici a poter fornire generi alimentari ai francesi, poi progressivamente siamo arrivati, anzi stiamo arrivando, al completo ripristino della linea ferroviaria che dovrebbe avvenire prima di Natale, probabilmente il 22 o 23 dicembre. Si tratta di un ripristino complessivo che dovrebbe avvenire a condizioni comunque molto limitanti, analoghe a quelle precedenti l’alluvione in cui buona parte dei tratti si percorrono a 40 km/h, ma permettono perlomeno di avere un servizio ferroviario che colleghi Piemonte e Liguria passando per i territori francesi.

Abbiamo lavorato, consapevoli che quei territori non possono aspettare per 3 o 4 anni il ripristino della strada di Tenda, per fornire un servizio importante alle comunità locali. Abbiamo perciò stabilito sei coppie al giorno di treni oltre alle due coppie storiche originarie, che possono fare la navetta Limone - Tenda e quindi possono servire sia per i turisti che vogliono arrivare a Tenda in auto e andare a sciare - la scorsa domenica sono stati circa 70 -, sia anche per gli utenti e i lavoratori che, soprattutto nel periodo invernale, trovano nella ferrovia l’unico trasporto per l’ospedale di Tenda. I treni sono anche a servizio di coloro che da Tenda vogliono andare a Limone o Cuneo per altre esigenze. In media viaggiano, infatti, una ventina di persone al giorno che fanno la spola avanti e indietro.

Abbiamo tenuto vivo e stiamo tenendo vivo un territorio grazie ad un investimento e siamo gli unici ad averlo fatto. Le voci sono numerose, tra istituzioni, consiglieri, comitati pendolari, ma dobbiamo ricordarci che gli unici che hanno messo i soldi sono gli italiani e nella fattispecie i piemontesi. Nessun altro. Questo è importante ricordarlo, in quanto gli unici che hanno avuto concretezza in questo momento sono stati gli italiani che hanno garantito un servizio in quei territori. Questo servizio, che evidentemente ha necessità di materiale rotabile, si porta dietro alcune piccole ma cruciali ricadute su tutto l’orario con alcune piccole soppressioni che possono certamente risultare fastidiose e dannose.

Occorre anche sottolineare che la fascia oraria che incide veramente sulla vita delle persone e che presenta numeri di frequentazione seri – intorno ai quaranta passeggeri al giorno circa - è quella del treno del mattino delle 7:32, che è stato spostato di circa un’ora, quando il flusso dei passeggeri è nettamente inferiore. Ritengo che nelle prossime settimane, probabilmente nell’anno nuovo, l’orario sarà implementato con un bus sostitutivo perchè il treno di fatto c’è, ma un ora dopo. Gli altri treni a metà mattinata sono scarsamente frequentati e possono essere utilizzate altre vie di collegamento. 

Stiamo ragionando con l’Agenzia della Mobilità Piemontese e Trenitalia per l’inserimento di un pullman che possa partire intorno alle 7:20 garantendo agli studenti e ai lavoratori la possibilità di arrivare nel capoluogo cuneese in tempo per svolgere tutte le attività. Questo è dovuto a quel territorio ed è dovuto ai cittadini che lo abitano. La situazione attuale è la conseguenza non di un taglio, ma di una netta implementazione dei servizi che si porta dietro a strascico alcune soppressioni. La risultanza è un maggior servizio almeno dal punto di vista ferroviario in quei territori e una tenuta fino a quando il tunnel di Tenda non sarà in servizio e potrà collegare anche via auto i due Paesi".