"Noi giovani imprenditori apparteniamo a una generazione già europea, di nascita e di cultura, e non abbiamo alcuna nostalgia di lire e di dogane. Siamo europei nelle consuetudini, di fatto e di diritto. E non scegliamo l’Europa, perché questo è il male minore. La scegliamo perché il mercato unico è la chiave del successo per le nostre imprese, ecco perché la scegliamo! Ed è un processo irreversibile questo, non è un processo negoziabile!".

Con una relazione appassionata, incentrata sui valori europei, Alberto Ribezzo, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Cuneo, ha aperto ufficialmente i lavori dell’assemblea annuale, svoltasi presso la Fondazione Ferrero di Alba. Prima di lui, i saluti dei rappresentanti istituzionali: in primis, quelli del presidente della Regione, Alberto Cirio che, in uno dei primi appuntamenti pubblici nella nostra provincia in qualità di governatore, si è rivolto alla platea, coinvolgendola sul piano di rilancio della Regione e sul suo impegno a Bruxelles, affinché risorse non ancora utilizzate possano essere destinate alle reali esigenze del mondo produttivo, invitando gli imprenditori a far sentire la loro voce, perché "gli imprenditori piemontesi sono straordinari e – rivolgendosi a se stesso - mi accontenterei che gli amministratori pubblici fossero almeno buoni".

A seguire, il presidente della Provincia di Cuneo, Federico Borgna: "La dimensione sovranazionale europea può essere la soluzione di fronte ai giganti planetari di oggi America e Cina, a quelli di domani, come l’Africa" e in rappresentanza del Comune di Alba, il consigliere Gionni Marengo: “Viviamo in un’isola felice, che va mantenuta. Solo con l’aiuto delle istituzioni, l’imprenditoria può avere successo”. Sul tema a cui è stata dedicata l’assemblea di quest’anno "Spread, mercati ed europa – Come la finanza influenza il quotidiano", è intervenuto con una lectio magistralis Bartolomeo Salomone, segretario generale della Fondazione Ferrero, già direttore finanziario del gruppo dolciario e tuttora membro del Cda di Ferrero Spa. Con lui ha dialogato Vanni Caratto, giornalista economico Rai.

"Vent’anni fa avevamo già delineato le opportunità e le criticità dell’entrata nell’euro" ha spiegato Bartolomeo Salomone, che ha ripercorso i momenti salienti, dalla crisi finanziaria del 2008 negli Usa, a quella del debito sovrano in Europa del 2010, fino a quando, il 6 settembre 2012, la Bce ha annunciato finalmente l’intervento illimitato in acquisto di titoli di Stato e ha posto le basi per una stabilizzazione dei mercati, mettendo un freno alla speculazione. Non ci sono solo rischi, ci sono anche le ragioni della speranza. "In questo momento - ha proseguito - non siamo tra i Paesi forti e potremmo coalizzarci con altri Paesi per fare forza comune e prospettare delle soluzioni, ma non dimentichiamo il ruolo importante che ha avuto e continua ad avere l'Italia. L’Europa potrebbe fare a meno dell’Italia?” Se ce lo domandiamo seriamente, la risposta non può che essere no.

"Oggi il vero nemico non è l’Europa, lo sono i mercati e la speculazione, ma Draghi è riuscito a rassicurare i mercati confermandosi un grande governatore. Ha dettato le linee guida della politica monetaria, ha dato qualche probabilità di una riduzione dei tassi e ha dimostrato di essere a difesa dei valori dell’Europa. In questo modo ha difeso anche l’Italia, che ha tutto il vantaggio a che si stemperino le tensioni e si viva un attimo di serenità in più sui mercati”.

Al termine dell’assemblea, l’invito alle Istituzioni: “Noi giovani imprenditori non rappresentiamo i poteri forti - ha concluso Alberto Ribezzo - ma siamo forze a disposizione. Vogliamo guardare avanti in una direzione comune, insieme agli imprenditori europei e vogliamo anche essere partecipi della vita politica, mettendoci a servizio per aiutare chi siede nelle posizioni strategiche a definire le linee guida degli investimenti e la direzione in cui vogliamo andare come Paese e come Europa”.