CUNEO CRONACA - Giovedì 25 novembre, alle 19, davanti al Comune di Cuneo, per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Non una Di Meno Cuneo e Grandaqueer LGBT+ portano l’inno globale femminista delle donne cilene “Un violador en tu camino”. "Come nella protesta delle donne cilene hanno cantato in faccia ad un paese - polizia sopra tutti - che assisteva connivente al dilagare delle aggressioni e delle violenze sessuali, e che a partire dal 2018 ha attraversato il mondo - spiegano gli organizzatori - vogliamo portare anche a Cuneo un momento di riflessione, ma anche di forza, un abbraccio collettivo. Con questo abbraccio vogliamo ribadire un concetto fondamentale: non esistono giustificazioni per chi commette abusi. Lo diciamo forte e chiaro: "Lo stupratore sei tu, la colpa non è mia, nè dei miei vestiti". 
 
Prima della Giornata contro la violenza sulle donne cade il TDoR - in cui le persone transgender commemorano le vittime di omicidi transfobici. La loro vicinanza fa riflettere sulle loro analogie: entrambe denunciano violenze su donne. Donne biologiche o trans, sono tutte vittime: categorie considerate deboli. "Vogliamo ribadire che non lo siamo - scrive Grandaqueer LGBT+ - che le strade sicure le fanno le donne che le attraversano. Crediamo che per cambiare la società serva un grande lavoro di educazione e di confronto. Non abbiamo bisogno della protezione di figure patriarcali, della polizia o dello stato - vogliamo essere liber* di esistere! In qualunque modo ognun* decida di essere. 
 
"Bruciano ancora gli applausi con cui alcuni politici, forti del loro privilegio eteropatriarcale, hanno insultato la dignità alle donne, della comunità LGBT, delle persone disabili, di tutt* quell* la cui emancipazione viene negata attraverso l’affossamento del ddl Zan. Noi allora chiediamo molto più di Zan. Siamo stanch* del pinkwashing politico e sociale! Riaffermiamo l'autodeterminazione sui nostri corpi e sulle nostre vite! Vogliamo educazione sessuale all'affettività e alla differenza di genere nelle scuole. Vogliamo anche ricordare Michaela Apostolides, assassinata il 20 maggio 2020 proprio qua a Cuneo. Un segno concreto, se mai ce ne fosse stato bisogno, della violenza - privata, famigliare, sanitaria, istituzionale - perpetrata da un sistema sulle proprie vittime designate, o su ciò che considera meno 'umano'", concludono.