CUNEO CRONACA - "Il presidente dell'Associazione Albergatori ed Esercenti Turistici di Cuneo e Provincia, Giorgio Chiesa, dichiara, anche a nome della Giunta, la sua vicinanza al mondo della ristorazione. Un mondo in sofferenza, come anche lo sono in forma diversa gli alberghi, i bar, le agenzie di viaggio, i campeggi, i locali da ballo e spettacolo e più in generale il comparto della montagna. Una sofferenza che deriva da una pandemia di immani proporzioni che colpisce a vario livello tutto il comparto rappresentato dall'associazione.

Cominciamo col dire che i ristoratori non sono degli untori, un termine che fortemente rigettiamo. Purtroppo va evidenziato, quale esempio generico, che per una serie di concause spesso i tempi con cui ci vengono comunicate le variazioni di colore - che inevitabilmente comportano oggettivi problemi gestionali - sono ridicoli. Tante sono le cose che possono esser migliorate per dare respiro. Il mondo della ristorazione non si lamenta fine a sé stesso ben comprendendo che è vittima del momento. Ma non per questo il comparto va abbandonato.

Gli esercenti si sono adoperati in tutto e per tutto al fine di adeguarsi alle varie normative ed hanno investito in questo risorse. Malgrado ciò a volte accade che ci sia chi tra gli avventori chi crea assembramenti che di fatto penalizzano i gestori. Ragione per la quale il mondo della ristorazione ne patisce. Oltre a rigettare con forza il termine di "untori", si chiede quindi una maggior attenzione alle tempistiche che stabiliscono norme a seconda del colore, si chiedono ristori adeguati parametrati ad altri Stati membri dell’Unione Europea.

E’ noto che in alcuni Paesi i ristoranti siano altrettanto chiusi, per periodi persino più lunghi dei nostri. Ma di contro in questi Paesi i ristori riservati sono puntuali e cospicui. Di certo ben maggiori rispetto a quel poco che fino ad oggi è arrivato a noi. Chiediamo anche politiche di vaccinazione adeguate, celeri e rispondenti alla necessità di giungere ad una sorta di immunità di gregge che consenta a tutto il comparto turistico, non solo alla ristorazione, di riprendere a operare come tutti si aspettano.

E tutto quanto il Governo può e vorrà fare per dare ossigeno, quell'ossigeno che il virus priva non solo a coloro che si ammalano ma anche all’economia. La cultura dell'enogastronomia è uno dei fiori all'occhiello del turismo e non solo di quello. Facciamo in modo che non muoia! Fate in modo di preservarla, sostenendola!.

Relativamente al comparto ricettivo: l'Istat ha certificato per il terzo trimestre 2020 una perdita del 70% del fatturato del comparto ricettivo. Una perdita che si attesta al 55% su base annua. Considerato che nei soli mesi estivi si è potuto lavorare, mediamente, di certo non bene. Questo significa che il comparto alberghiero è stato uno di quelli più colpiti, dopo i locali da ballo. Federalberghi rileva nel mese di gennaio un'impennata della perdita del fatturato che si attesta all'83%! Abbiamo perso il 75% del mercato italiano e ben il 90% di quello straniero.

Dopo l'azzeramento delle vacanze montane, altro grave colpo al nostro ambito locale, il futuro non lo si vede roseo. La proroga di restrizioni al 6 aprile ha già di fatto cancellato le vacanze pasquali. Non ci sono "ponti" primaverili e la stagione estiva rischia di partire col piede sbagliato. Difatti una prevista chiusura delle scuole posticipata al 30 giugno inciderebbe non poco sull'economia vacanziera italiana. Positiva la creazione di un Ministero del Turismo mancante da anni, troppi. Positivo il rinnovo dei bonus vacanze, quelli della regione Piemonte hanno generato un buon indotto e sono ancora in vendita fino al Giugno 2021 e spendibiki a tutto il 2021.

Tra le manovre auspicate un piano di vaccinazione corposo. Occorre arrivare entro fine anno a numeri maggiori di quanto dichiarato. Si plaude al Digital Green Pass che l'Unione Europea vorrebbe istituire, che va di passo col piano vaccinale. Ciò consentirebbe la possibilità ad una base media del 30%, circa 225 milioni di persone su 750, di potersi muovere per lavoro ma anche per turismo in ambito europeo. L'auspicio che il Ministero possa intercettare una buona parte di questo con campagne pubblicitarie del Prodotto Italia.

Si auspicano anche manovre del tipo finanziario. Prolungamento delle moratorie, allungamento dei mutui fino a 15/20 anni, allungamento della cassa integrazione. Cancellazione della seconda rata Imu per tutte le aziende alberghiere a prescindere del legame prioprietà immobiliare/gestione che di fatto ha impedito alla maggioranza di poter fruire di questo beneficio tanto sbandierato. Fino a giungere a concedere agli alberghi privi di ristorante interno la possibilità di convenzionarsi con un ristorante di fiducia dove indirizzare i propri ospiti. Cosa ad oggi valida per le aziende che hanno dipendenti in viaggio per lavoro. Revisione di tasse in genere comunali e statali, Tari, Rai, Siae e via dicendo.

Occorre un cambio di passo. Il turismo in genere rappresenta il 13% del Pil italiano oltre ad un indotto corposo. Possiamo perderlo?".

Giorgio Chiesa, presidente dell'Associazione Albergatori ed Esercenti Turistici di Cuneo e Provincia