Una terza manifestazione nazionale dei Gilets Jaunes ha avuto luogo sabato a Parigi. Il bilancio di questa giornata è stato molto pesante. Immagini di guerriglia urbana che hanno fatto il giro del mondo: 133 feriti dei quali 23 tra le CRS della polizia.

La collera profonda dei francesi e soprattutto della classe medio-bassa pare non essersi placata affatto dallo scorso sabato e decine di migliaia di manifestanti hanno presenziato sui Champs-Elyséés tra i quali 3000 "casseurs", ben organizzati. 66.000 poliziotti in totale presenti su tutto il campo nazionale, si dice quasi tutta la forza di polizia, una delle più preparate nel mondo e di cui 4500 poliziotti mobilitati su Parigi.

La  profanazione dell’Arco di Trionfo è stato l’esempio più clamoroso e simbolico di questa violenza.

Il Movimento si sta radicalizzando, non più accontendandosi delle prime rivendicazioni sulla riduzione delle tasse ma convergendo verso la richiesta della dissoluzione dell’Assemblea nazionale e le dimissioni del presidente Macron.

In Costa Azzurra, per La Ciotat la giornata si è conclusa con la designazione di 3 coordinatori, portavoce del movimento locale per definire e organizzare un dialogo coi rappresentanti degli altri gruppi del Dipartimento e arrivare alle elezioni di un rappresentante per ciascuna delle 13 Regioni.

Nella giornata di domenica  il presidente Macron si è presentato a Parigi per prendere visione dei danni subiti all’Arco di Trionfo e sui Champs-Elysées. In conclusione si  è riunito con i propri ministri, chiedendo al primo ministro Edouard Philippe di ricevere i presidenti dei partiti dll’opposizione e i rappresentanti dei Gilets Jaunes e al ministro dell’interno Castaner di rivedere i punti sulla sicurezza in vista del quarto atto del movimento previsto per sabato prossimo 8 dicembre.

 Nadine C.