ANTONELLA GONELLA - Auguri speciali sono arrivati in queste ore, via Facebook, alla ditta Albertengo di Torre San Giorgio, in provincia di Cuneo, dalla conduttrice televisiva Caterina Balivo, in onda tutti i giorni su La7 con la trasmissione “Lingo parole in gioco”. Durante la permanenza in Granda in occasione dell’Asta mondiale del tartufo bianco di Alba, la nota presentatrice ha creato con la nostra provincia un legame speciale. Nel video compare con tanto di albero di Natale addobbato e panettone Albertengo da 5 chilogrammi. “Un ottimo prodotto piemontese – assicura - che piacerà anche ai bambini e sarà diviso in famiglia”. (Guarda QUI il video)
 
L’omaggio è un riconoscimento alla storia di una famiglia che fa dell’arte dolciaria una vocazione, avviata da papà Domenico e proseguita dai figli Livia e Massimo, con la mamma e presidente Caterina,  fin dal 1905. Una continuità che è valsa alla ditta l’assegnazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico del prestigioso “Marchio storico di interesse nazionale”. La ditta si sviluppa su 20 mila metri quadrati coperti e dà lavoro a 40 dipendenti fissi, cui vanno aggiunti più di 80 stagionali, impegnati nella produzione di dolci da ricorrenza: panettoni, pandoro e, nel periodo pasquale, colombe. Il tutto con un’attenzione mai sopita per il territorio, a partire dal rispetto per l’ambiente e per le persone. Così, in questo scorcio di 2022, le luci dello stabilimento saranno accese solo poche ore al giorno  per diminuire il consumo energetico.
 
Ma il Piemonte, e la Granda in particolare, sono presenti in ogni prodotto realizzato nel laboratorio dolciario di via Cardè: scorrere il catalogo delle selezioni speciali equivale a tracciare un mappa delle materie prime del territorio, in una rete di aziende e progetti che prevede anche il coinvolgimento diretto. Succede con il noccioleto di proprietà della famiglia: nella Tenuta San Giorgio Pian delle Violette, a Levice, si coltiva la nocciola Igp delle Langhe. Un progetto avviato nel 2012 che ad oggi conta 7mila piante e un’estensione pari a 14 ettari: il raccolto viene utilizzato per la glassa che decora i panettoni. Ma nell’impasto c’è molto altro, come le uova a km 0 prodotte in un’azienda ai piedi del Monviso, il cioccolato di Guido Gobino. E poi la frutta saluzzese: albicocche, pesche, mele, pere e ciliegie destinate alla canditura arrivano dai frutteti del Marchesato. E i vini: agli anni ’80 data il primo incontro dei panettoni con il Moscato delle colline di Santo Stefano Belbo, sviluppato, poi, in fortunate combinazioni di gusto.
 
Tutto rigorosamente made in Granda, a garanzia di qualità e sapore. E, forse, il segreto del successo è proprio qui: partita da una bottega di paese, la Albertengo ha saputo trasformarsi in grande azienda, senza però dimenticare le sue radici. La ricetta, quindi, prevede di unire la sapienza della pasticceria artigianale ai metodi di lavorazione e alla garanzia di qualità richiesti da una produzione importante. Intanto proseguono le vendite: per i ritardatari la maison del panettone sarà aperta solo fino a venerdì 23 dicembre. Il negozio di Torre San Giorgio avrà orari continuato dalle 8,30 alle 18,30, ma i prodotti sono reperibili presso i numerosi rivenditori della provincia.
 
Antonella Gonella