CUNEO CRONACA - Il 25 novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne che quest’anno, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione da parte della Polizia di Stato, si identifica con lo slogan "… questo non è amore". Con l’occasione si evidenzia l’excursus storico della normativa riguardante la violenza di genere contro le donne, mettendo l’accento sul concetto di “genere”, spiegandone il senso ovvero sottolineando la differenza tra biologia e cultura, tra  sesso e genere, affrontando l’argomento a 360° gradi e, in un periodo difficile quale l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, valutandone le conseguenze amplificate dalle circostanze.

Un’analisi dei delitti denunciati in questo periodo sul territorio nazionale, raffrontati con il periodo precedente, ha statisticamente mostrato, in alcuni casi, numeri in calo. Ciò nonostante, è proprio il numero delle donne vittime di femminicidio a far emergere quei fattori culturali sottesi al fenomeno in esame.

L’isolamento forzato, imposto come misura di emergenza, ha infatti limitato, nella maggior parte dei nuclei familiari a rischio, i motivi del degenerare di una semplice discussione: la donna che stava in casa per forza si trovava a sottostare all’uomo che poteva esercitare indisturbato il suo controllo. L'ex (fidanzato, compagno, marito), non potendo circolare liberamente per cercarla, non aveva l’occasione di organizzare quell’ultimo incontro con i possibili tragici risvolti che potevano derivarne.

Infatti è proprio alla fine del lockdown che i numeri degli omicidi volontari, con connotati sociologici del femminicidio, hanno ripreso ad impennarsi.

Il dato fornito dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale dimostra chiaramente che quest’anno tra i delitti censiti nella “violenza di genere” più della metà è rappresentato dai maltrattamenti in famiglia (58%), mentre gli atti persecutori e le violenze sessuali sono stati rispettivamente del 33% e 9%.

Per quanto riguarda la provincia di Cuneo, da un raffronto degli stessi reati (cd. reati spia), in periodi analoghi (gennaio/settembre), tra il 2020 e il 2019, si è riscontrato che gli "atti persecutori" sono stati 39 (79 nel 2019), i "maltrattamenti contro familiari e conviventi" 66 (78 nel 2019) e le "violenze sessuali" 19 (18 nel 2019); nel 2020 si è verificato l’omicidio di una donna per mano del proprio partner per motivi di gelosia.

Si sottolinea l’importante iniziativa, finalizzata alla gestione delle richieste di aiuto delle vittime di violenza attuata in concomitanza con il lockdown per emergenza Covid-19, consistente in una implementazione dell’app della polizia di Stato YouPol attraverso la quale i cittadini possono chattare, anche in modo anonimo, con le Sale Operative delle Questure per segnalare situazioni di disagio, trasmettere messaggi ed immagini.

Creata per contrastare il bullismo e lo spaccio di sostanze stupefacenti nelle scuole, è stata aggiornata, nel mese di marzo di quest’anno, prevendendo la possibilità di segnalare anche i reati di violenza domestica. Dal 28 marzo al 30 settembre sono state 542 le segnalazioni ricevute tramite app.

Inoltre, aderendo all’iniziativa indetta dalla Soroptimist International d’Italia, il palazzo sede della Questura di Cuneo, la sera del 25 novembre, verrà illuminato di luce arancione, così altri edifici istituzionali della città, per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema della violenza contro le donne e contestualmente affermare il valore dei loro diritti e della loro dignità.