Sabato 25 gennaio un'occasione conviviale per gustare le specialità gastronomiche e conoscere il lavoro appassionato di Mauro Musso, produttore di pasta artigianale fuori dal coro che si è prefisso lo scopo di ottenere la massima salubrità alimentare dalle sue preparazioni, in trasferta da Alba nella bella cornice alpina di Sancto Lucio de Coumboscuro, terra di vivaci contadini e pastori a Monterosso Grana.

Il menù della serata prevede uno stuzzicante aperitivo con zucca al condimento di prezzemolo, gambe di sedano al gorgonzola, olive Ravece e Ogliarola; a seguire, quattro assaggi di pasta fatta con farine di grani antichi principalmente macinate a pietra, accompagnati da diversi condimenti e sughi cucinati in casa: tajarin all’uovo stravaganti “Nel prato estivo” al burro della Valle Grana, casarecce “Trio integralista” al pestato di basilico, tajarin all’uovo “Frumenti setacciati” ai funghi finferli e gineprini e nocciole delle Langhe tostate, lasagne quadre fatte a mano con ratatouille di ortaggi, verdure, zafferano e peperoncino; per concludere, una sontuosa zuppa inglese, variegato dolce d’altri tempi.

Inoltre, pane cotto nel forno a legna con le stesse farine che Mauro usa in pastificazione, acqua sorgiva della Valle Po e lievito madre. Vini naturali di Langhe, Roero, Monferrato e Piacentino in abbinamento a ogni portata.

Con la partecipazione di Paolo Olivero, già curatore dell’Atlante dei Sapori delle Terre del Monviso e Valli Occitane (2017). 

Mauro Musso 

«Nato per la musica e diventato il maestro dei tajarin» (citazione dai toni semiseri e indagatori di uno scrutatore del calibro di Carlin Petrini). Mauro è un produttore di pasta artigianale, niente di più e niente di meno, definito personaggio eretico perché pensa e agisce a modo suo. La sua è la storia di chi ha intravisto un futuro che non può funzionare e lo ha rifiutato.

Tutto il suo pensiero produttivo è stato formulato affinché la pasta sia un alimento facilmente digeribile e conservi al suo interno la maggior parte possibile degli elementi nutrizionali e dei profumi insiti nelle materie prime utilizzate, da cui consegue la ferma convinzione che il cibo non deve nuocere alla salute.

Potete trovarlo in qualche fiera di vini “puliti” oppure su appuntamento alla Casa dei Tajarin, il suo laboratorio dove produce svariati tipi di pasta secca composta da ingredienti e soprattutto sfarinati della più alta qualità reperibile, altrimenti il suo metodo di pastificazione non può essere concretato (mauro.musso@libero.it; www.casadeitajarin.net). 

Paolo Olivero 

Nato a Bra sotto il segno di Slow Food. Vive tra le Langhe e Milano, ma quando può si rifugia nelle Alpi piemontesi. Ex cuoco, un bel giorno si è imbarcato su una nave da crociera battente bandiera italiana pensando di fare il marittimo (ora però sa tutto delle isole greche).

Tra l’altro, ha curato la pubblicazione dell’Atlante dei sapori delle Terre del Monviso e Valli Occitane (prefazione di Carlo Petrini). Moderno vagabondo e famigerato mangiatore, in tasca ha una laurea in Economia del turismo e una in Scienze gastronomiche.

Ultimamente si è occupato di ricerca, sviluppo e promozione del Pancello (marchio registrato), un dolce del Roero a base di ingredienti locali, e di consulenza a supporto delle piccole e medie imprese del settore ristorativo, alimentare e vinicolo.

È disponibile per una nuova opportunità di lavoro sostenibile che valorizzi il suo profilo, possibilmente in montagna o all’estero (Tel. 346 0400821; paoloolivero@hotmail.com; www.linkedin.com/in/paoloolivero).