Alla "Festa de nosto lengo", incontro dedicato alle parlate di radice provenzale delle Alpi tra Piemonte e Provenza, è stato reso pubblico il Palmares del premio "Uno terro, uno lengo, un pople 2019". Numerosa la platea giunta da Italia e Francia con decine di produzioni, soprattutto dalle valli cuneesi. Coumboscuro Centre Prouvençal, organizzatore del concorso, ha quindi svelato i vincitori dell’edizione 2019. I partecipanti hanno dovuto cimentarsi nella loro creatività letteraria ed artistica secondo il bando che quest’anno era a tema e chiedeva di ispirarsi alla figura della Regina Giovanna I d’Angiò. Soggetto non facile, in quanto, oltre al fascino del mito che tra Piemonte e Provenza circonda la “Regina” da sei secoli, i concorrenti dovevano conoscerne la storia, la vita, le leggende.

Compito arduo, che ha condizionato il giudizio della giuria, che per la prima volta in questi ultimi quarant’anni ha deciso di non assegnare il maggior riconoscimento della sezione lirica “Gran laureà” con la motivazione “per il difficile compito letterario di portare in poesia una figura così eminente e rarefatta, come la Reino Jano”. Questa scelta non ha però fatto mancare una nutrita selezione nella categoria poetica di opere “remarcà ” scelte: Dario Pasé con “En Couste touschine”, Barbara Soldà con “Flour de la mar”, Agnes Garrone con “La Reino Jano”, Caterina Giusiano con “Reino Jano”, Marco Perucca con “Davalo la Reino”, Chantal Helene Mayet con “La Reino Jano”, Mario Fantino Griét con “Pèri”.

Sezione prosa, primo premio a Renata Ellena per “La Reire Jana a Mountoumal”, secondo premio a Giovanni Martini per “La Reino Jano en val Grano”, terzo premio a Lorenzo Mamino per “Reino Jano: povertà che chiama maestà”. Due le ricerche storiche distintesi: “Sante Giovanne, la Giovanna papessa e la Giovanna la regina” a cura di Guido Araldo e “Giovanna I d’Angiò Regina di Napoli “, cura di Sarà Giuseppe. Sezione “musico e paraule”, è stata assegnata ai “Ciantur ‘d Vudier”, gruppo corale che h messo in musica le parlate dell’intera valle Gesso con il coinvolgimento delle giovani generazioni e gli allievi delle scuole locali.

La nuova sezione "Arti figurative" presieduta dal prof. Perotto ha avuto quale padrino d’eccezione l’artista Sergio Unia, che ha elogiato nel suo piemontese montano di Vicoforte Mondovì, in particolare le opere della categoria “fiét / ragazzi”, “Siete veramente dei creativi ai massimi livelli e la Reino Jano vi ha ispirati fortemente. La vostra semplicità grafica e l’esaltazione cromatica potente delle campiture ci ha svelato una forza espressiva e immediata allo stesso punto, che la Scuola dell’Infanzia di Valgrana ha reso al meglio”. I ragazzi sono stati premiati dall’artista con pubblicazioni e i prodotti della dolciaria Orso Bianco.

Causa le numerose opere partecipanti la categoria “Arti figurative” è stata suddivisa, con numerosi vincitori:

Busti - Lisena Aresu per “Ritratto di Giovanna I d’Angiò” (per la verosimiglianza dell’immagine nobile della “Reino” e per la dolcezza e riservatezza dell’espressione); Elisa Giacometti per “Doppia faccia di Juana” (per i richiami simbolici alla doppia natura benigna e maligna della “Reino”, realizzati con un certa originalità esecutiva); Guido Martini per “La Jano paisano” (per la verosimiglianza popolaresca e maliziosa della “Reino”, come giovane donna popolana di Napoli).

Grafica - Stefano Allisiardi per “La Réino Jano, contessa di Provenza” (per la tecnica grafica spontanea ed efficace e per l’invenzione figurativa di segno manieristico che si libera sull’immagine con decisione e piacevolezza inventiva); Giulio Braga per “Réino Jano” (per il tratto grafico incisivo ed intuitivo he richiama la vita della “Reino” e la sua duplice identità politica e spirituale);

Pittura - Ramonda Bussone per “Vol ‘d parpaioun” (per i richiami naif alle narrazioni leggendarie del folclore alpino della valle Stura); Michele Dutto per “La bello Réino” (per il tratto immediato e popolare on cui ha interpretato l’immagine di fantasia della “Reino”);

Tecniche miste - Candida Rabbia per “Deurm la Réino, da la Rocho” (per aver unito pittura e poesia, dimostrando in entrambi i casi di aver saputo riportare all’attenzione una storia e una leggenda del nostro territorio che ancora emoziona bambini e adulti); Alberto Valerio Cervelli per “La gento Réino” (per la capacità di rileggere con i mezzi grafici e pittorici un’immagine di fantasia della “Reino” e farcela apparire come una giovane donna vera ed attraente); Erica Agazzani per “L’aigla tournaivo soubre la mountagno…” (per l’originalità dei materiali e il cromatismo d’effetto: giochi di luci e storia su vetro).

Vignette - Danilo Paparelli per “Sono regina…”; Paco Gianfranco Conforti per “Saresti tu la Réino Jano?”.

Lengo vivo è la sezione che premia le segnalazioni giunte dal pubblico in relazione a eventi uso ed attualizzazione delle parlate locali. In questa sezione hanno ricevuto l’onorificenza il santuario di Sant’Anna di Vinadio per l’uso della lingua provenzale dei due versanti delle Alpi durante la Festa di Sant’Anna e nelle celebrazioni liturgiche. In questo contesto hanno ricevuto diploma di merito il Comune di Vinadio e i Penitents Blanc di Isola (v. Tinée – Francia) per la tradizione mai interrotta delle preghiere in provenzale alpino dedicate a Sant’Anna. Premiata anche la Comunità del comune di Strop / Stroppo (val Maira) per l’opera corale “Stroppo raccontato dagli stroppesi”; la rivista “La Beidana” e l’autrice Aline Pons per la ricerca sui contrabbandieri della val Pellice “Nou pasaven tout d’ via Fouòrcha. Il comune di Rittana ha ottenuto il riconoscimento per l’uso della lingua provenzale nella titolazione della mostra d’arte “Mountagnes – Il paesaggio alpino dei pittori cuneesi del '900”.

Il premio Uno terro, uno lengo, un pople 2019 si riconferma premio originale, completamente dedicato al valore linguistico letterario provenzale nelle terre alpine. La recente edizione tematica ha dunque rinnovato e ringiovanito il mito della Reino Jano - Regina Giovanna I d’Angiò, che in Europa e soprattutto nelle terre tra Piemonte e Provenza è così amato e diffuso. Soprattutto la categoria “arti figurative” ha avuto il merito, attraverso gli artisti partecipanti, di aver dato un volto a questa regina del ‘300, di cui nessun ritratto è giunto sino ad oggi.