Coumboscuro Centre Prouvençal annuncia l’edizione 2019 del premio-concorso “Uno terro, uno lengo, un pople”. Si tratta di un'iniziativa ideata dallo scrittore Sergio Arneodo, che nella creatività letteraria poneva il destino della cultura di una terra: ”Una terra, la sua lingua senza letteratura si scioglie come neve al sole. La creatività le qualifica al mondo e ne determina la vitalità e la presenza nella storia dell’umanità”.

La novità 2019 del concorso sta nel tema scelto: si richiede di ispirare la propria creatività in poesia, prosa, musica e parole, video e arte figurativa alla "Reino Jano", la Regina Giovanna I d’Angiò (Napoli 1326 - Muro Lucano 1382) regina di Napoli, Provenza e Forcalquier, Sicilia, Acaia e Gerusalemme, prima donna della storia europea chiamata a "reggere corona".

Una regina del ‘300, che - nonostante le condizioni sociali, politiche e culturali avverse all’impegno pubblico femminile - è riuscita a mantenere l’integrità di un regno tenendolo lontano dalle guerre per quasi quarant’anni. La Provenza, come le terre del basso Piemonte, furono sotto il dominio angioino per oltre 100 anni. Non si hanno, però, documenti della presenza della “Reino” sulle terre cisalpine, ma la sua figura è presenza costante da sei secoli nella leggenda delle valli dove ne sono testimonianza indissolubile i toponimi che rievocano quella mitica regina.

Della Regina Giovanna I d’Angiò, in Europa, come nelle terre tra Piemonte e Provenza, si è soprattutto affermato l’eco della sua fermezza, della sua straordinaria bellezza e delle qualità quasi divine. Nelle montagne della Granda, numerosi i luoghi che la evocano: sulle alture di Boves è individuato il suo castello, in valle Vermenagna il monte “Bec d’Orel” non è altro che il re pietrificato che la minacciava; in val Gesso le “Gorge de la Reina” hanno arrestato i suoi inseguitori; in valle Stura, incalzata dal nemico, il pianoro del “Jardin de la Reino Jano” l’ha accolta sollevata da un volo d’angeli, tra gli strapiombi delle Barricate; in valle Grana altro “castello della Reino Jano” e la grande spaccatura dei due Pervou che ha consentito il passaggio della “Rejano”; ad Albaretto Macra sino al secolo scorso, alla Messa “granda”, venivano recitati tre “Pater” in sua memoria, poiché, accolta in fuga, ricompensò la gente con straordinarie raccolte di cereali: in val Po il Pian della Regina e il vicino Pian del Re richiamano il continuo contrasto tra gli Angiò ed il Re di Francia (di cui rifiutò la mano per non perdere la Provenza).

Decine, poi, sono i toponimi che la ricordano: “Chastel de la Reino”, “Gorge dla Reinë”, “Costo la Reino”, “La via dla Reina”, “La querea dla Reina”, “Chambrot de la Jano”, “Rocho de la Juano”, “Magno Jouano”. Nella letteratura, la figura della Regina Giovanna I d’Angiò compare in ogni epoca: 1361 Boccaccio “De claris mulieribus”, 1615 De la Vega “La reina Juana de Napoles”, 1654 Zorilla/Coella/De Guevara “La gran comedia”, 1656 Jean Magnon “Jeanne de Naples”, 1839 A.Dumas “Crimes célèbres - Jeanne de Naples” - romanzo, 1840 Landor Walter Savage “Giovanna of Naples” – dramma. Per quanto riguarda la lingua provenzale, due sono le opere importanti dedicate alla Regina: nel 1890 Frédéric Mistral pubblica “La Reino Jano”- dramma di ampio successo popolare. Ad inizio ‘900, l’etnografo cuneese Euclide Milano, annota in alta valle Stura la “Chançoun de la Reino Jano”, composizione in stile tardo medioevale, che racconta del passaggio della “Reino Jano” nella grandiosità delle Barricate.

IL BANDO 2019

Il tema è libero e non è richiesta tassa d’iscrizione. Non ci sono limiti di età.

SEZIONI: poesia, prosa, musica e parole (canzone, liriche con sottofondo musicale…), immagini (film, documentari…).

Arti figurative A queste si è aggiunta per il 2019 la sezione “arti figurative”, per produrre una iconografia, oggi inesistente, della “Reino Jano”, aperta alle scuole ed agli artisti di ogni tecnica (disegno, pittura, incisione, scultura…)

“Basto lou clik” è ivece sezione riservata ai giovani sino ai 24 anni. Si tratta di lavori singoli o di gruppo realizzati con uso di smartphone, Iphone, tablet. Due le categorie previste

VIDEO (max 10’ minuti) nella lingua locale Soggetto: l’autore stesso, l’amico, il vicino, i nonni, l’emigrante. Tema: libero (proverbio, canzone, storia personale, racconto, barzelletta...)

FOTOGRAFIA immagine del proprio paese, della gente che vi abita, correlato da una descrizione o commento in lingua locale e in italiano.

CATEGORIE: ogni sezione prevede due categorie: “Fiét” ragazzi (sino a 15 anni); “Grand” adulti.

Sono ammessi più elaborati per autore. Scuole o gruppi possono presentare elaborati d’insieme. Riguardo i testi è accettata ogni tipo di variante “a nosto modo” provenzale e francoprovenzale con traduzione in italiano o francese. È ammessa ogni tipo di grafia, capace di trascrivere con chiarezza ed efficacia le peculiarità di ogni variante locale
Inviare le composizioni letterarie sotto forma cartacea o documento elettronico. Per le sezioni musica e parole e video inviare le opere su supporti: file, MP3, CD, DVD, VHS, formati professionali.

SCADENZA 15 giugno 2019 (fa fede il timbro postale)
- plico raccomandato a Coumboscuro C.P. - S Lucio, 12020 Monterosso G. - Cn
- via posta elettronica e-mail: info@coumboscuro.org
Le opere non saranno restituite e gli autori ne autorizzano la pubblicazione e l’utilizzo. I lavori vanno inviati via posta elettronica all’indirizzo info@coumboscuro.org, oppure segnalare via e-mail i link dove i file sono stati cariati.

GIURIA
Parlanti le varianti “a nosto modo” provenzale alpino, scrittori, musicisti, registi, artisti.

PREMI
pubblicazione delle opere, collane librarie, musicali, video.

PREMIAZIONE
Avverrà durante l’autunno 2019, in occasione della Festo de nosto lengo.