ANGELA PITTAVINO - Partono per un viaggio per far rivedere il nipotino al nonno residente nella Repubblica Dominicana e rimangono bloccati a causa della quarantena.

E’ questo sta accadendo a una giovane coppia residente a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo. I tre, lui originario di Santo Domingo e lei di Borgo San Dalmazzo con il figlioletto di 6 anni, sono partiti poco prima che scattasse l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus. 

“Questo viaggio è stato organizzato dall’estate scorsa per portare nostro figlio dal nonno paterno poiché erano anni che non lo vedeva - ci spiega telefonicamente Tania - Quando siamo partiti la situazione era in una fase iniziale ed era assolutamente inimmaginabile l’evoluzione che ha avuto nel volgere di così poco tempo. In poche settimane è degenerata e non solo in Italia. Dopo alcuni giorni di vacanze siamo sprofondati nell’inferno. Fortunatamente siamo ospiti di mio suocero perché se no non saprei davvero come faremmo! Siamo bloccati dall’altra parte del mondo e senza riuscire a tornare a casa e qui la situazione è davvero terribile e spesso si sente anche sparare la sera. Qui la polizia locale è obbligata ad usare la forza per far rispettare il coprifuoco. Non ci sono mascherine e la gente ha paura”.

Continua Tania: “Il nostro volo è stato ovviamente cancellato a causa della pandemia. Mi trovo qui con mio figlio e il mio compagno dominicano che però vive, lavora e paga i contributi in Italia da 11 anni. Da quando hanno cancellato tutti i voli per l'Europa stiamo aspettando notizie da parte della Farnesina. Domenica 22 marzo è partito il primo volo per l'Italia, ma il mio compagno non ha il passaporto italiano e ci è stato detto che hanno dato precedenza agli italiani, quindi il padre di mio figlio sarebbe dovuto rimanere qua. Purtroppo io da una decina di anni ho problemi di salute (per cui devo prendere farmaci due volte al giorno) e davvero non mi fido di fare un viaggio così lungo con nostro figlio da sola perché, se dovessi sentirmi male, non avrei il mio compagno al fianco ma solo un bambino di 6 anni. La paura che sto provando è troppa…  stessi male cosa ne sarebbe di mio figlio?”.

“Ho provveduto ancora prima che organizzassero il volo a comunicare all'ambasciata italiana di Santo Domingo e alla Farnesina tutti i nostri passaporti e contatti, appena hanno dato notizia di questo volo ho contattato l'agenzia che si occupava della raccolta delle richieste per i rientri in Italia - aggiunge Tania -. Il giorno dopo averli sentiti ho chiesto se avevano notizie per i dominicani residenti in Italia e mi è stato risposto che il volo era pieno, ho provato a richiamare ma l’operatrice non ha più risposto al telefono”.

Contina la mamma: "Lunedì 23 marzo avrebbero dovuto darci altre notizie per quanto riguarda un nuovo volo per l'Italia, ma finora nulla se non altre compagnie europee che in questi giorni stanno effettuando voli di rientro per i propri connazionali. Tramite notiziari locali abbiamo visto in quali condizioni sta rientrando quella povera gente! In molti aeroporti la gente è ammassata da giorni e dorme lì per terra … la mia paura è imbarcarmi in un viaggio senza protezioni poiché mancano mascherine e guanti, rischiando quindi il contagio, facendo ore di coda, senza certezza poi di poterci poi imbarcare su quei voli (francesi, svizzeri e tedeschi) in quanto i posti non sarebbero disponibili per noi italiani. Immagino che come noi ci siano tantissime altre persone in difficoltà”.

“Saperli così lontani e non poter far nulla è davvero terribile - spiega la mamma di Tania, pure residente a Borgo San Dalmazzo -. Posso solo immaginare la paura che sta provando il mio nipotino così piccolo e lontan. Dovrebbe trascorre questi giorni già così difficili in un luogo che conosce e in cui si senta al sicuro!”.

Angela Pittavino