La Fondazione Nuto Revelli è l’istituto culturale, appartenente alle reti Paesaggi della Memoria e Lo Stato dei Luoghi, che conserva e valorizza l’archivio sonoro dello scrittore cuneese che fu alpino, partigiano e ricercatore della memoria contadina. Si occupa di didattica, divulgazione culturale e ha recuperato la borgata alpina di Paraloup, a 1400 metri in Valle Stura, dove Nuto Revelli fece il partigiano con la “Banda Italia Libera” nelle file di Giustizia e Libertà.

Il 5 settembre, nella Borgata Paraloup di Rittana, in provincia di Cuneo, alle 16.30 ci sarà l’inaugurazione del Museo dei Racconti. «Paraloup è un luogo che nel corso del tempo ha vissuto diverse stagioni», commenta Marco Revelli, presidente della Fondazione Nuto Revelli. «È stato a lungo un pascolo estivo da cui, in inverno, le popolazioni contadine emigravano verso la Francia. Durante la Resistenza è stata una fucina di democrazia per circa 150 giovani ventenni di tutta Italia, che qui si radunarono per essere trasformati in partigiani. Poi, a partire dagli anni ’60 del Novecento, Paraloup ha subito, come tutte le vallate cuneesi, un fortissimo spopolamento. E dal 2008, grazie al suo recupero, sta finalmente vivendo la stagione del ritorno»

Il Museo dei racconti, realizzato nell’ambito del progetto europeo "Migraction" cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del programma Interreg Alcotra Italia-Francia 2014-2020, fa parte del Mudri – il Museo Diffuso di Rittana e, nella sala intitolata Le stagioni di Paraloup presenta un’installazione multimediale interattiva, curata dallo studio milanese Neo – Narrative Environment Operas e da Andrea Fenoglio. Entrando, il visitatore seleziona da uno schermo touch una delle quattro epoche che hanno caratterizzato più significativamente la storia di Paraloup: la fine dell’Ottocento, con le migrazioni alpine, il periodo della Lotta di Liberazione dal nazifascismo, l’epoca dello spopolamento delle Alpi e il ritorno alla vita in montagna di oggi. Una volta ascoltata l’introduzione della stagione scelta, sullo schermo compaiono diverse domande che il visitatore può porre ai testimoni protagonisti di quelle "stagioni": a quel punto saranno le voci dei protagonisti, spesso intervistati dallo stesso Nuto Revelli, a rispondere. Infine, terminata la risposta specifica, sugli schermi della sala compariranno una serie di dati storici di approfondimento.

Sono le voci, dunque, le protagoniste dell’allestimento permanente."A volte basta il suono di una voce, perché un muro crolli" raccontava un testimone del Mondo dei vinti a Nuto Revelli: questa affermazione, così potente ed evocativa, stava ad indicare allora la precarietà delle abitazioni delle borgate alpine spopolate, dove bastava l’inusuale vibrazione di una voce umana a provocare un crollo. Ma, quasi come un contrappasso positivo, le voci nel Museo dei racconti di Paraloup vengono usate, in questo allestimento, per far crollare muri differenti: i muri del pregiudizio, dell’ignoranza, dell’odio, e per costruire ponti di conoscenza fra generazioni diverse, in un dialogo costruttivo e creativo su questo luogo così peculiare nella storia e nella montagna.

L’apertura del Museo dei racconti completa (oltre al teatro, la cineteca e il sentiero a realtà aumentata) l’offerta culturale della borgata Paraloup, da diversi mesi oggetto di un processo di trasformazione volto a rafforzare l’indole culturale delle sue baite e a rilanciarle come un unico spazio ibrido in cui si produce cultura e innovazione sociale, in dialogo costante con la Storia e i suoi valori, con la montagna e le sue differenze e, soprattutto, con il territorio e la sua comunità. Per partecipare all’inaugurazione del Museo dei racconti, sabato 5 settembre, a causa del necessario contingentamento del pubblico per il Covid, è obbligatorio prenotarsi gratuitamente su Eventbrite cliccando QUI. Sarà disponibile dalle 14.30 alle 18.30 un servizio navetta gratuito dal Chiot Rosa a Paraloup: sarà quindi possibile lasciare la vettura nell’ampio pianoro sopra Rittana (oltre la frazione Gorrè) e proseguire a piedi (20 minuti circa di facile cammino) oppure in navetta.