L'Orso di Valdieri (Cuneo) è già in giro, forse nei boschi, in qualche vallone solitario o chissà dove. Un segno che la primavera non è lontana; l’orso l’ha capito, guardando la luna, dopo 40 giorni di letargo, nella notte tra l’1 e il 2 febbraio. È uscito dal suo giaciglio segreto in cui era entrato a San Martino, ma ora nessuno sa dove sia. Tutti sanno però che non mancherà all’appuntamento, a Valdieri, domenica 16 febbraio.

Quel giorno piomberà in paese, procurando sicuramente non poco scompiglio. Irriverente, scanzonato, terrifico, spropositato, l’orso di paglia di segale, tenendo fede alla sua natura di animale da spavento e da arcaico divertimento, correrà fra la gente animando l’antica festa d’inverno della Valle Gesso scandita dal calendario lunare. Il selvatico, ricoperto di paglia di segale e con il volto annerito, giocherà con i bambini, fuggirà dal domatore, scamperà ai dispetti dei chiassosi Perulier, farà ogni cosa per evitare l’acqua santa dei Frà (frati) che con le loro epistole scherzose tenteranno di esorcizzarlo, cercherà d’importunare le donne, salvo Quaresima, l’unica in grado di calmargli i “bollenti spiriti”. Sarà solo grazie a lei che potrà essere catturato e, infine, bruciato. L’incendio dell’orso simboleggia la fine della cattiva stagione, il sopraggiungere, a breve, della primavera e rappresentava anche, per l’antica comunità montanara, una forma di riconoscenza alle forze buone della natura e un tentativo di conciliarsi con quelle che fanno paura.

L’appuntamento con l’Orso e gli altri personaggi è alle 14.30 in piazza Resistenza (Municipio), ma gli eventi cominciano sin dal mattino (9-17) con l’allestimento del mercatino di prodotti tipici e artigianali, i giochi degli gnomi e il laboratorio creativo l’atelier dell’orso (10-12) per i bambini (attività gratuite). Per tutta la giornata apriranno l’ufficio Iat e l’annesso Museo del territorio nel quale un archeologo farà visite gratuite alla mostra permanente “Frammenti di storia: vivere e morire in Valle Gesso 3.000 anni fa”. Orario: 9.30 - 12 e 13.30 - 17. Alle 12 si mangia.

Scriveva lo studioso Euclide Milano al tempo della soppressione del Carnevale durante il fascismo: “Il carnevale a Valdieri era un tempo molto complesso e comprendeva: pubblica gnoccolata, elezione degli Abbà, taglio della testa d’un gallo o di un gatto, testamento del Carnevale, arrivo della Quaresima”. La decapitazione del malcapitato animale – fortunatamente – non viene più eseguita, ma in piazza non manca mai la distribuzione degli gnocchi, a cura della Proloco di Valdieri. Un tempo, questi venivano serviti solo a chi fosse disposto a utilizzare per piatto un lucido “tupìn” (vaso da notte).

Al termine della rappresentazione del Carnevale alpino dell’orso di Valdieri, intorno alle 16.30, sarà offerta la merenda in piazza con i biscotti di farina di segale della valle Gesso, si svolgeranno il coinvolgente gioco L’ago nel pagliaio e il ballo occitano con i Jouvarmoni e Silvio Peron. La manifestazione è organizzata da Ecomuseo della segale, Aree Protette Alpi Marittime, Comune di Valdieri, Unità pastorale Valle Gesso con la collaborazione della comunità di Valdieri, Proloco, gruppo E20 Valdieri e Ma.N.I.A, i cantori dell’orso, Vùdier Cuento.

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(L'Orso di segale di Valdieri nella foto di N. Villani)