Spenderanno circa 1.185 milioni di euro le famiglie piemontesi per acquistare prodotti alimentari e bevande da mettere in tavola nelle prossime festività di Natale e fine anno.

Pane, pasta, carni, salumi, formaggi, verdure, ortaggi, frutta e, soprattutto, dolci e vini, distillati e bevande, tutti prodotti dell’immenso "giacimento" della food economy del Piemonte che, in particolare sotto le festività di Natale, registra sostanziose crescite di produzioni e vendite.

Un settore, quello dell’agroalimentare, rappresentato in Piemonte da 6.459 imprese artigiane che danno lavoro a 12.366 addetti, con un’offerta enogastronomica di 23 prodotti Dop, Igp e Stg, ben 342 "tradizionali".

Sono questi alcuni dei numeri che emergono dall’analisi dell’Osservatorio per le PMI di Confartigianato Imprese che, nel dossier “Food economy di Mpi e artigianato alimentare in Piemonte nel 2019”, ha rielaborato i dati di Istat, UnionCamere-Infocamere e MIPAAF, su imprese e produzioni alimentari e consumi delle famiglie nell’ultimo anno.

"I nostri artigiani del gusto utilizzano materie prime locali e metodi di produzione tipici che evidenziano il legame con il territorio – commenta Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte – la genuinità di queste specialità fa bene alla salute, fa muovere l’economia e contribuisce a mantenere alta la bandiera del nostro food nel mondo. Per questo, i prodotti e le imprese della nostra tradizione alimentare, che hanno nella qualità e nell’artigianalità della lavorazione il proprio elemento distintivo, vanno costantemente promossi”.

Le festività legate al Natale modificano notevolmente le abitudini di spesa anche dei consumatori del Piemonte. A dicembre, infatti, il 95,3% della spesa in prodotti alimentari e bevande delle famiglie è costituita da prodotti alimentari e bevande analcoliche e per il restante 4,7% da bevande alcoliche. In particolare i prodotti più acquistati sono formaggi e latticini con una quota del 6,1% sul totale della spesa in prodotti alimentari e bevande, salumi con il 4,9%, pane con il 4,6% e altri prodotti di panetteria e pasticceria (tra cui rientrano in particolare i dolci da ricorrenza) con il 4,3%, prodotti in cui l’artigianalità rappresenta un importante fattore di qualità.

Confartigianato ha stimato una spesa delle famiglie piemontesi in prodotti alimentari e bevande di 1.185 milioni di euro, più alta di 189 milioni rispetto al consumo medio mensile. Inoltre, considerato come nella nostra regione una fetta consistente della spesa alimentare sia intercettabile dalle imprese artigiane, si stima che in Piemonte verranno spesi circa 530 milioni di euro per prodotti da forno, salumi, latticini, formaggi, olio di oliva, dolci, gelati, condimenti e alcolici prodotti da artigiani.

A livello provinciale si stima una spesa delle famiglie di prodotti alimentari e bevande di 622 milioni di euro di acquisti a Torino (278 di prodotti artigianali), 153 milioni a Cuneo (68 artigiani), Alessandria 118 milioni (53 artigiani), Novara 97 milioni (43 artigiani), Asti 57 milioni (25 artigiani), Biella 48 milioni (22 artigiani), Vercelli 46 milioni (21 artigiani), Verbano 44 milioni (20 artigiani).

“Se il comparto agroalimentare non conosce crisi - continua Felici - lo dobbiamo alle oltre 6mila imprese artigiane del settore food and drink che lavorano in Piemonte. Ma ricordiamo che i nostri cibi vanno forte anche sulla tavole di tutto il mondo. Un patrimonio economico e di tradizione culturale che va costantemente difeso e valorizzato, anche con l’acquisto dei prodotti piemontesi in prossimità delle feste natalizie. Il sostegno al food locale deve passare anche con il consumo dei prodotti artigianali tipicamente piemontesi nel mese di dicembre dove la spesa delle famiglie è superiore rispetto al consumo medio mensile. E’ un gesto che fa bene sia alla nostra economia, alle aziende e ai lavoratori dell’indotto, che alla nostra salute”.

Sono, come detto, 6.459 le imprese artigiane che operano in Piemonte nel 2019 nella produzione di bevande e prodotti alimentari, in lieve calo rispetto allo scorso anno (- 1,7% equivalenti a 109 imprese in meno). A livello Nazionale, invece, sono 87.499, con una perdita complessiva di 1.462 unità (-1,6%).

Gli addetti artigiani dell’agroalimentare sono 12.366, il 32,9% del totale di tutte le realtà del settore (37.610 lavoratori). Tra i territori: 5.044 addetti artigiani si trovano a Torino, 3.336 a Cuneo 1.231 ad Alessandria, 907 ad Asti, 535 a Novara, 485 a Biella, 425 a Verbano, 403 a Vercelli.

Infine l’appello conclusivo di Felici ad acquistare prodotti agroalimentari locali e certificati. “Nel periodo delle feste cresce a dismisura la produzione di prodotti contraffatti che senza alcuna tutela per i consumatori, vendono venduti – chiude Felici - tutto ciò sottraendo spazi di mercato a chi in maniera onesta rispetta le regole, subisce i controlli, garantisce lavoro.”