Riceviamo da Uncem Piemonte (Unione nazionale comuni comunità enti montani) e pubblichiamo: "Analisi delle superfici percorse dal fuoco e severità dei danni, valutazione dei prodotti e dei servizi ecosistemici compromessi, individuazione dei luoghi dove intervenire, valutazione dei costi per il ripristino, realizzazione di un piano di monitoraggio, comunicazione, divulgazione e formazione. Sono queste le principali azioni che Regione, con Ipla, Università di Torino (Disafa) e enti locali metteranno in atto nelle aree colpite dagli incendi boschivi di novembre in Val di Susa e in altri territori piemontesi, grazie a un tavolo di lavoro guidato dalla Regione, Settore Foreste, al quale lavoreranno diverse competenze e professionalità, di primo livello, in stretto accordo con Comuni e Unioni montane. Una task-force già presentata nelle scorse settimane dall'assessore regionale alla Montagna Alberto Valmaggia e illustrata a Susa in un seminario sul post-emergenza incendi e sugli strumenti di prevenzione voluto da Uncem, Comune e Unione montana Valle Susa. Marco Corgnati, funzionario regionale, ha mostrato numeri e iniziative con i colleghi di Ipla Franco Gottero, Pier Giorgio Terzuolo, Igor Boni, del Consorzio Forestale Alta Val Susa, Alberto Dotta, e del Disafa, Renzo Motta e Roberta Berretti.

Secondo le prime stime Ipla sono 10.132 gli ettari colpiti da incendi negli otto grandi eventi censiti in Piemonte tra ottobre e novembre 2017; il 76% della superficie sono boschi; 55% sono superfici di proprietà privata e il 29% in aree sottoposte a vincolo, come Sic e Zps. Castagneti e faggete le categorie forestali principalmente colpite. L'analisi sarà complessa e gli interventi gestiti con massima attenzione. Per definire orientamenti e priorità per la ricostruzione verranno sovrapposti diversi strati informativi, quali funzione del bosco, severità dell'incendio, categorie forestali, vulnerabilità geologica. Attivata dalla Regione una specifica misura del Psr, mentre è già stato richiesto dalla Regione lo sblocco di 40 milioni di euro di fondi Par Fsc statali.

Il sindaco e presidente dell'Unione Sandro Plano, con i colleghi della Bassa Val Susa, ha confermato il massimo impegno degli enti che nei prossimi mesi lavoreranno con Regione e con il tavolo speciale di esperti, come previsto dalla legge regionale 4 del 2009. "Dobbiamo definire priorità - afferma - in modo sensato e corretto - e lì indirizzare i finanziamenti. Ora azzeriamo le polemiche: il sistema di gestione dell'emergenza ha funzionato. I danni sono molti, ma fortunatamente non ci sono state vittime".

La gestione attiva del bosco, gli interventi selvicolturali, la pianificazione forestale, il lavoro congiunto fra tecnici e anche volontari - in primis quelli del Corpo Antincendi Boschivi - sono principali strumenti di prevenzione, in tutte le valli piemontesi dove il bosco continua a crescere, a "invadere" prato pascolo. "Un milione di ettari di foreste che devono essere gestiti a fini protettivi e produttivi", secondo Lido Riba, presidente Uncem Piemonte. A Susa si sono confrontati i docenti universitari Giovanni Bovio, Davide Ascoli, Giampiero Lombardi, Andrea Cavallero, soffermandosi su "selvicoltura che è prevenzione", aumento della sicurezza e della resilienza del bosco, riduzione del rischio. Ma anche il decisivo associazionismo fondiario, pastorale e forestale, vista l'altissima frammentazione delle particelle.

Fondamentale nella mappatura delle aree colpite dai roghi - anche con droni - l'impegno dei Carabinieri Forestali, confermato dal Colonnello Ferrucci e dal Generale Morolla presenti al seminario di Susa con gli ingegneri Arianna Rinaldi, Domenico Villani e Massimo Mattioli dei Vigili del Fuoco. Fondamentale il ruolo dei volontari Antincendi boschivi guidati da Sergio Pirone, anche grazie alla decisiva formazione approntata dal Formont con l'ad Roberto Vaglio che ha annunciato l'apertura a Peveragno della Scuola per l'Alta formazione in Protezione civile e Antincendio boschivo, unica in Italia. Creare sinergie e valorizzare le grandi professionalità l'impegno espresso da Franco Licini, dirigente del Settore regionale Aib e Protezione Civile.

"Vogliamo spingere i Comuni ad aggiornare il Catasto incendi - spiega Pirone degli Aib - Siamo indietro sulla prevenzione che si può fare solo chi conosce bene il territorio e come noi ha operato nel corso dello spegnimento. Possiamo aumentare i 12mila interventi annui per la prevenzione, d'intesa con la Regione. Perché 1 euro speso nella prevenzione, ne fa risparmiare 7". "Con gli Aib siamo un esempio per l'Italia - commenta Paolo Salsotto, presidente del Parco Alpi Marittime, già comandante del Corpo Forestale in Piemonte - La nuova legge nazionale sulle foreste sostiene la selvicoltura, la gestione forestale. Per le emergenze e per la prevenzione, vedere uniti Aib, vigili del fuoco, carabinieri forestali e anche operai forestali regionali è decisivo. Questa è la nostra forza".