Recentemente, soprattutto in provincia di Cuneo, assistiamo ad un curioso fenomeno: la comparsa nelle librerie di diari, appunti e memorie scritti da militari italiani, internati in Germania durante la Seconda guerra mondiale. Non c'è da stupirsi: l'avvicendamento delle generazioni investe oggi i figli del desiderio di raccogliere e pubblicare il ricordo dei genitori. D'altronde, i numeri parlano da soli: gli internati militari italiani furono 600mila, ed è inutile spiegare come mai Cuneo sia interessata in una maniera particolare.

Sembra importante cogliere questo processo di (ri)costruzione di una memoria collettiva, anche perché il fenomeno degli Imi è spesso passato in secondo piano, tanto nel discorso pubblico quanto nella storiografia. L'8 settembre 1943, alla radio viene data la notizia dell'armistizio tra il Regno d'Italia e gli Alleati, sbarcati in Sicilia qualche mese prima: la data di inizio della Resistenza per molti militari dell'esercito italiano comporta, con l'immediata occupazione nazista del Centro e Nord Italia, la deportazione nei campi di prigionia tedeschi, con la fame, il freddo e la necessità di scegliere se aderire oppure no alla Repubblica Sociale Italiana.

"Ora e Sempre", associazione cuneese di divulgazione storica e di riflessione sull'attualità dell'antifascismo, si occupa specialmente delle esperienze di "resistenza oltre confine", per capire l'intreccio di scala globale, nel quale alcune scelte individuali hanno conseguenze rilevanti per l'oggi. La vicenda degli Imi ci consente di ricordare che, dietro alle vite private di quei soldati e dei loro cari, ci sono le scelte politiche di Mussolini, del Re e di Badoglio, nonché tutta l'ideologia e la strategia militare e politica del regime fascista. Ma è anche utile chiedersi: che funzione aveva questa categoria di prigionieri nelle gerarchie dell'universo concentrazionario nazista? In che senso storie di settant'anni fa possono essere utili per capire come funziona il potere oggi? E soprattutto: come si prende una scelta di libertà nella prigionia?

A tutte queste domande si proverà a rispondere giovedì 13 dicembre alle 21, presso la Biblioteca civica comunale di Roccavione, dove sarà presentato "Sulle tue orme", il libro di Graziella Morra, che insieme alla storia del padre Giuseppe - marinaio neppure diciottenne internato ad Altengrabow - racconta la propria, in viaggio con la sorella sulle sue orme. Parteciperà alla discussione Pier Paolo Rossi, figlio Franco, capitano di artiglieria alpina internato a Bremenhaven. Per "Ora e Sempre", modera Lia Bruna.