CUNEO CRONACA - Riceviamo dall'associazione Di Piazza in Piazza: "Il bando per la prevendita dei box-stalli del progettato scavo sotto piazza Europa a Cuneo non ha dato i frutti che l’Amministrazione cittadina sperava. 

Dal 2016 in poi, molti scritti ed avvenimenti avrebbero dovuto far capire ai nostri rappresentanti che il progetto su piazza Europa non era voluto dai cittadini: ci riferiamo alle due fondamentali ed ormai lontane riunioni di quartiere in cui il "no" al progetto era chiaro, alla raccolta firme che lo ha confermato, per non parlare di quell’estremo tentativo di farsi ascoltare che sono stati i ricorsi al Tar finanziati con il contributo volontario di molti cuneesi.

Ai tanti segnali bisogna aggiungere il fallito bando per i lavori, le lettere, gli appelli ai consiglieri, i partecipati banchetti sotto i portici.

Il "no" era chiaro, ma l’Amministrazione del momento non ha voluto ascoltarlo e, pur di condurre a termine un’idea, che pur non trovava riscontro nella città, ha portato la città stessa verso la prospettiva di un indebitamento ingiustificato.

Le elezioni hanno costituito una cesura: una gran parte delle nuove liste civiche e non, si sono aggiunte alla sparuta opposizione precedente nel raccogliere il “piazza Europa non si tocca” che veniva dal basso: quell’iniziale "no" di semplici cittadini ha avuto la sua rappresentanza politica, ma non ha cambiato la posizione della nuova maggioranza e il progetto su piazza Europa è andato avanti sempre più irragionevole e oneroso.

In questi giorni fallisce la prevendita dei box, un segnale importante anche per la nostra associazione: pure chi economicamente ne avrebbe le possibilità e magari anche la necessità, non acquista. Grande, grandissimo segnale che noi proviamo a leggere come una cambiata sensibilità verso i temi ambientali e un rispetto verso i luoghi cittadini che ci sono stati consegnati da chi è venuto prima di noi.

Per tirare le somme, questi fallimenti sono generati dalla non volontà di ascoltare, dal non voler leggere gli avvenimenti e i tempi.

Se, a seguito del fallimento dell’asta, ancora l’amministrazione non desisterà dal progetto su piazza Europa, dovrà prepararsi a confrontarsi in seduta pubblica con i quesiti posti da Pro Natura, Legambiente e i nostri, che scaturiscono dalle diffide recentemente inviate in Comune e che attendono risposte motivate e supportate da dati concreti e non da una campagna propagandistica pro buco in piazza, neanche troppo nascosta.

Mentre chi ci amministra dovrebbe far tesoro di quanto accaduto, noi come associazione facciamo notare ai nostri concittadini come il coltivare la certezza che la partecipazione alla vita della città, il non cedere alla tentazione di lasciar fare ad altri “tanto sono più forti”, ha portato molto più lontano di quello che ci aspettavamo anche grazie ai gruppi di minoranza, tutti, che hanno ben letto ed interpretato il sentire della città ed alla preziosa e competente collaborazione delle associazioni ambientaliste".