ANGELO BODINO - Al teatro Toselli di Cuneo, nell’ambito degli incontri di ”Scrittori in Città 2017”, il presidente del Senato Pietro Grasso ha presentato il suo libro “STORIE DI SANGUE, AMICI E FANTASMI–RICORDI DI MAFIA” ed. Feltrinelli.

Questo libro è stato scritto da Pietro Grasso nel ricordo dei suoi due carissimi amici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, morti a seguito degli attentati organizzati dalla mafia siciliana di Totò Riina il 23 maggio ed il 19 luglio 1992. Nella prefazione del libro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella scrive: “Pietro Grasso è, insieme, un protagonista e un testimone diretto. A venticinque anni dagli attentati ai giudici Falcone e Borsellino, il nuovo libro del presidente del Senato, non soltanto offre nuovi particolari, storie, episodi, ma permette di rivivere una stagione travagliata e rilevante della nostra storia repubblicana.”

Prima di salire sul palco, Pietro Grasso è stata preceduto da una recita di un attore che, con maestria,  ha mirabilmente proposto la lettera dedicata all’amico Giovanni Falcone che compare al primo capitolo del libro: ”Caro Giovanni, scriverti non è facile, mettere ordine nei tanti pensieri e nelle innumerevoli cose che ho da dirti. C’è quel lieve imbarazzo tipico di quando due amici, abituati a condividere la quotidianità, fatta di cose grandi e piccole, si rincontrano dopo essersi persi di vista per qualche anno: basta un saluto, uno sguardo, un abbraccio per ritrovare subito l’antica confidenza ”.

Nel sentire la prima parte della lettera mi sono commosso  a tal punto che mi è spuntata una lacrima nel ricordare quel periodo tragico che Grasso ha ben  stigmatizzato scrivendo: "Sono stati anni duri, difficili, pieni di dolore per ogni omicidio - quanti ne dobbiamo ricordare, di magistrati, poliziotti, cittadini ammazzati a Palermo - ma anche di esaltanti vittorie.”

Finita la lettura  della lettera da parte dell’attore,  l presidente del Senato si presenta sul palco e viene accolto  dalle persone che gremiscono il teatro con un lungo  ed accalorato applauso.  Grasso incomincia  la lezione ricordando ciò che diceva Giovanni Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tale ha avuto un inizio e avrà una fine”.

Ma la mafia che si sta allargando a macchia d’olio in tutta l’Italia, avrà una fine e quando l’avrà?

Purtroppo, dice Grasso, “la mancanza di lavoro causa il disfacimento del tessuto sociale ed è in queste crepe che s’infiltra la mafia e che ,anziché sfidare lo Stato, ha preferito infiltrarsi nell’imprenditoria, nell’economia. Dandoti la sensazione di metterti a parte di privilegi, sfrutta la corruzione”.

Ed allora dovremo subire e rassegnarci nell’accettare che non vi sia un  futuro senza legalità  per le nuove generazioni ? Quali le soluzioni dal momento che in Italia,  in questo periodo,  non c’è lavoro né per i giovani e nemmeno  per i meno giovani? Dobbiamo accettare che la corruzione continui ad essere  il comune denominatore che tutto appaga? E no, in qualcosa bisognerà pur  credere e perché non credere in quel che scrive Grasso? “ Chi sono gli eroi di oggi? Uomini e donne che vivono nella legalità, che hanno il senso dello Stato, il senso del dovere”.

Nella sala  del  teatro  c’erano molti giovani che lo  seguivano con estrema attenzione ed a loro Grasso si è rivolto dicendo: “Mi sono reso conto , incontrando tanti studenti, che molti di loro non hanno, non possono avere memoria di Falcone e Borsellino privati della loro vita  nel fare fino alla fine il loro dovere pur sapendo che questo avrebbe significato morire” ed è per questo ha ritenuto di dedicare dedica il  libro “A mio nipote e a tutte le ragazze e i ragazzi nati dopo il 1992, con la speranza di poter trasmettere loro, attraverso i miei ricordi, i valori e gli ideali di tutta una vita”.

Ogni passaggio ed ogni pausa dell’intervista è salutata da fragorosi applausi da parte del pubblico presente e  la serata  si conclude con  la lettera  dedicata a Paolo Borsellino che compare in chiusura del libro, al decimo capitolo….. “ Caro Paolo, quando penso a te, mi chiedo spesso: quanto sono lunghi cinquantasette giorni? Cinquantasette giorni : pochi per fare tutto quello che avresti voluto, ma forse sufficienti per prepararti a morire in” perfetta coscienza “. La mattina del 24 luglio, il giorno dei tuoi funerali, atterrammo con Fiammetta all’aeroporto di Punta Raisi, che oggi è l’aeroporto “ Falcone e Borsellino”. Era l’alba, e la bellezza del sole che sorgeva dal mare e di Monte Pellegrino strideva terribilmente con gli orrori compiuti dagli uomini. Mi vennero in mente sulla  terra” bellissima e disgraziata” : non le ho mai sentite così vere”.

Caro Presidente, così come le ha descritte nel suo libro, le parole di questi eroi che hanno sacrificato la loro vita per i propri ideali sono e saranno immortali.

Finito di commentare il capitolo del libro dedicato a Borsellino, Pietro Grasso, visibilmente compiaciuto e  commosso, si alza dalla poltrona disposta sul palco e si accomiata dal pubblico salutato da un grande e partecipato applauso.

E’ stata una grande lezione e un grande incontro e perciò non possiamo esimerci nel ringraziare Pietro Grasso di essere venuto a Cuneo salutandolo con  le stesse parole che compaiono nell’ultima pagina del  libro: “Tra le fortune più grandi che possono capitare nella vita v’è quella di essere attorniato da persone che condividono entusiasmo e passione, impegni e ideali, idee e progetti“.

Noi di Cuneo questa fortuna l’abbiamo avuta: l’onore ed il piacere di averla incontrata ed ammirata…..

Grazie, presidente!

Angelo Bodino