L’INDISCRETO – Capita a volte che nella corsa per essere i primi a dare notizie si scambi il dito per la luna.

Che oggi si proponga a Cuneo, finalmente, una donna sindaca stupirà forse chi riteneva questo evento possibile soltanto attraverso la liturgia della discesa in campo di una politica collaudata, con tanto di simbolo di partito.

Invece no, a Cuneo esistono ancora donne e uomini coraggiosi e senza tessera, che non debbono subire le direttive o addirittura le imposizioni di segreterie nazionali o regionali, e sono pronti a schierarsi non contro qualcuno ma a favore di qualcosa.

E per questo, attribuire semplicisticamente una candidata sindaca ai cosiddetti “scontenti di Borgna" è appunto vedere il dito e non la luna.

Non capire che vivono a Cuneo molte persone che amano la loro città e che ritengono meriti più attenzioni. Che pensano che debba essere maggiormente apprezzata e valorizzata da parte dei suoi stessi abitanti.

Sono persone che appartengono all’area progressista e che non si riconoscono né nell’attuale Amministrazione né nell’opposizione della sinistra estrema né nell’alternativa di centrodestra coalizzata nel nome del senatore Menardi.

Persone che hanno diritto ad avere voce e rappresentanza in Consiglio comunale e alle quali non chi è genericamente “scontento”, ma coloro che credono nella democrazia del voto intendono dare voce e rappresentanza, nella convinzione che siano la larga maggioranza dei cittadini.

Buone (e)lezioni a tutti!

L'INDISCRETO

(Nella foto, il "Chain mob" di due anni fa in difesa di piazza Galimberti)