TERESIO ASOLA - La Nuova Zelanda piange. Era il posto più sicuro al mondo. Nel 2008 mia figlia diciassettenne andò a Christchurch più volte da Wanaka dove frequentava il quarto anno di liceo. Una sera (mattina presto, là) telefonai all'ostello dove lei si era fermata, sola, la notte prima di partire, ancora sola, per il nord dove si sarebbe aggregata a un gruppo di studenti tedeschi per le vacanze di fine trimestre.

"È già partita" mi risposero all'ostello. "Di che ha paura?" aggiunsero, in risposta al mio silenzio. "Niente, scusi, e grazie" risi, e non dissi della mia unica preoccupazione: che lei perdesse il pullman per il nord. "Qui in Nuova Zelanda non esiste la paura" sorrise quella voce dall'ostello di Christchurch. "Ma infatti, era per sincerarmi che fosse partita" conclusi. Dopo quanto successo, telefonate come quella parlerebbero di altre paure.

Teresio Asola