La reputation del nostro Paese in Cina è ai vertici delle classifiche per stile e bellezza: i consumatori dell’Estremo Oriente sono innamorati dell’italian style e crescono gli acquisti di prodotti contrassegnati dal tricolore. Il nostro vino, tuttavia, per quanto apprezzato, non svetta ancora nelle loro preferenze e si ritrova al quarto posto, dietro Francia, Australia e Cile. Qual è allora la strategia giusta per conquistare il mercato cinese?

Lo hanno spiegato illustri relatori al seminario organizzato da Confindustria Cuneo all’Ampelion di Alba "Vendere con successo i vini piemontesi all’estero. Focus Paese: Cina", portando casi di successo e, dati alla mano, evidenziando gli strumenti più efficaci per fare marketing nel Paese che vanta il primato di essere il più popoloso al mondo con un miliardo e 385 milioni di abitanti.

Dopo i saluti istituzionali di Giuliana Cirio, direttore degli Industriali e di Marco Martini, direttore della Camera di Commercio di Cuneo, Paolo Sartirano, presidente della Sezione Vini Confindustria, ha introdotto i lavori e moderato il convegno, dando la parola agli ospiti.

Amedeo Scarpa, direttore di Ice Pechino, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, coordinatore della rete Ice nel Paese dell’Estremo Oriente, è intervenuto in video collegamento da Pechino, Jeff Gong e Rebecca Wang, presenti in sala, hanno presentato WineITA.com, una delle più importanti associazioni di importatori cinesi, Simone Incontro, general manager di “Vinitaly China” e direttore della sede Veronafiere in Cina, ha chiuso il giro di interventi seguendo i lavori in collegamento da Shangai.

Il primo passo è costruire una comunicazione sempre più “glocal”, che sappia esaltare i valori che ci vengono già riconosciuti, quali creatività, moda, design, storia e cultura e armonizzarli con le peculiarità cinesi per far crescere un'idea del vino italiano come parte integrante del lifestyle asiatico. E poi ci sono altri ingredienti fondamentali: concretezza, continuità, creatività e credibilità delle campagne di vendita, chiavi del successo per conquistare non solo la Cina, ma l’intero continente asiatico.

“L’impegno di Confindustria è rendere sempre più importante il territorio e i nostri prodotti nel mondo – commenta Sartirano – e questo è solo il primo degli appuntamenti che nell’ambito del WPO, l’Osservatorio Permanente dei Vini, curato dal Centro Studi di Confindustria Cuneo, abbiamo messo in agenda per sostenere e accompagnare le nostre imprese che vogliono vendere e farsi conoscere all’estero”.