PIERO ARESE - Caro direttore, leggo da qualche tempo sui vari organi di informazione dichiarazioni, scritti, interviste di esponenti di diverse formazioni politiche e di varie associazioni di categoria che sostengono con forza l’improrogabile necessità di ultimare la tratta autostradale Cuneo-Asti, cui si accompagna la richiesta di risolvere una volta per tutte, in modo chiaro e definitivo, l’organizzazione e il completamento dei lavori del Tenda bis.

Questa diffusa sensibilità, impensabile fino a qualche tempo fa, mi dà un senso di stupore, ma anche di grande soddisfazione. E questa sensazione penso valga anche per te, così pure per il dott. Biraghi, vale a dire per le persone che in passato si sono strenuamente battute per il conseguimento di questi obiettivi, ritenuti essenziali per lo sviluppo economico del comprensorio cuneese e, più in generale, di tutta la provincia.

Su questa tematica per lungo tempo ci siamo battuti sentendoci piuttosto soli, bisogna dirlo. L’impressione era che le parole rimbalzassero su troppi muri di gomma mentre, nel contempo, qualche politico furbetto si preoccupava solo di mettere il cappello su qualche suo campanile elettorale. E tutto finiva lì. Il fatto è che per lungo tempo l’isolamento è stato un valore cardine dello sviluppo socio-economico del comprensorio cuneese. Una sorta di filosofia diffusa, con gradi diversi di consapevolezza, che ha cementato un blocco di potere ultradecennale e che oggi, ahimè, riaffiora sia pure in forme e in contesti diversi.

Oggi, alla luce delle profonde trasformazioni che la crisi ha generato nella struttura economica e nel corpo sociale, questo valore ha progressivamente assunto il segno contrario, trasformandosi in un vero proprio impedimento, per le ben note ragioni, alle prospettive economiche della nostra zona. Se poi questa rinnovata sensibilità sul tema è fatta propria da tutte le forze politiche e sociali, con la sottoscrizione di documenti e dichiarazioni comuni, mi sembra che questa possa essere la strada giusta: una forma di pressione efficace, perché non comune.

Esistono problematiche che superano le logiche di parte per assumere un valore e un interesse generale per lo sviluppo della nostra terra. Su questa strada bisogna continuare, poiché è l’unica che può portare, in tempi relativamente brevi, alla realizzazione di queste opere infrastrutturali che da troppo tempo aspettano una soluzione e che costituiscono la premessa essenziale per il futuro prossimo dell’economia cuneese.

Piero Arese