Cia Cuneo organizza a Monforte d’Alba un convegno dedicato al futuro delle Langhe: ieri Malora, oggi Patrimonio dell’Umanità, e domani? "La Langa che verrà - Il futuro del nostro territorio" si terrà il 1° giugno, alle 20,30, nella chiesa di Sant’Agostino (Auditorium Horszowski), a Monforte d'Alba.

È un momento di transizione molto delicato: bisogna scegliere se continuare a crescere o fermarsi, se proteggere le colline o consentirne lo sfruttamento intensivo alimentando l’invasione del turismo non sempre rispettoso, se lasciare alla finanza internazionale proprietà e sogni o consolidare e difendere la propria terra, e con essa la propria storia.

Certo non è facile trovare l’equilibrio tra le regole dettate dalla globalizzazione e la qualità della vita, cercando di mantenere la propria identità nel segno della memoria.

A ragionare su questi temi ci saranno due vignaioli tra i più affermati: Maria Teresa Mascarello e Giorgio Rivetti, un giovane produttore di Monforte, Mauro Manzone, uno “straniero” della Repubblica Ceca che ha investito qui tre anni fa, Miroslav Lekeš, il giornalista che ha mappato tutti i vigneti delle Langhe, Alessandro Masnaghetti, un enologo toscano di fama internazionale, Maurizio Castelli, e un editore di Savigliano, Nino Aragno, che di sé dice: "Ho l’irresistibile visionarietà di un provinciale".

L’incontro sarà introdotto dal vicepresidente della Cia Cuneo, Claudio Conterno, e moderato dal giornalista albese Roberto Fiori. Il convegno è organizzato all’interno della manifestazione Barolo Boys in... fuorigioco, che si svolgerà a Monforte d’Alba dal primo al 4 giugno.