CLAUDIO RAO - Il giorno dopo San Valentino, venerdì 15 febbraio si celebrerà la giornata dell’amicizia italo-francese grazie all’iniziativa di Christian Estrosi, sindaco di Nizza, città gemellata con Cuneo da oltre mezzo secolo. Sindaci di città francesi ed italiane si scambieranno i rispettivi tricolori in segno di fratellanza tra due i Paesi vicini ed alleati. «I generali litigano, ma gli eserciti sono amici», come ha affermato in un’immagine tutt’altro che retorica Federico Borgna, sindaco del capoluogo cuneese. Gli interessi politici e finanziari vanno di pari passo e Italia e Francia godono di un partenariato commerciale che necessita di essere salvaguardato dall’arroganza, piuttosto superficiale, di posizioni preconcette e vanamente polemiche.

Fronte alla crisi diplomatica tra i nostri due Paesi, senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale, si mette dunque in campo una vera e propria controffensiva che avrà luogo a Nizza, in piazza Garibaldi. Un nome evocatore di una storia non sempre lineare tra le due nazioni, ma che sembra tornare alla ribalta per promuoverne invece il ritrovo attorno a valori comuni. Valori come tolleranza, solidarietà, concertazione che la diplomazia dovrebbe promuovere e non mortificare. Il richiamo in Francia del proprio ambasciatore in Italia ha scosso gli animi di coloro che - francesi o italiani - mantengono fede nel celeberrimo programma di «Liberté, Egalité, Fraternité», lasciato in eredità al genere umano dalla (pertanto controversa) Rivoluzione francese.

Come recita un vecchio proverbio cinese «Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce». E da troppo tempo ci eravamo adagiati su quest’assunto, quasi che fosse una regola alla quale assuefarsi e, tutto sommato, rassegnarsi. Eppure la storia è fatta più dai salmoni che dai tonni! Coloro che seguono la corrente sono tanti, forse troppi. Ma coloro che decidono di andare controcorrente, in nome di ideali più elevati che trascendono le generazioni, ci sono. E a volte riescono anche a capovolgere il corso degli eventi. A mobilitare noi «tiepidi di buona volontà» che fatichiamo a lasciarci coinvolgere, per timore, per pigrizia, per abitudine… per assuefazione, appunto.

Iniziative come quella di venerdì – che coinvolgerà anche il sindaco della vicina Imperia, Claudio Scajola – promuovono qualcosa di più grande e di più vasto della sola politica fine a se stessa. Parlano al cuore e alla mente, non ai visceri e alle emozioni. Si proiettano nella storia come valori immateriali dell’umanità. Se Borgna ne è stato il promotore (riconosciamolo con una punta d’orgoglio), il suo gesto si è esteso a macchia d’olio e altri comuni transalpini come Barcelonnette, Saorge, Breil e La Brigue hanno immediatamente risposto all’appello. Ora il primo cittadino di Nizza ospiterà i suoi colleghi italo-francesi per ribadire all’Italia e al mondo che l’auspicio delle persone di buona volontà delle nostre rispettive nazioni è quello di un mondo aperto, rispettoso e fraterno. Capace di garantire un futuro comune ai figli della stessa umanità.

Claudio Rao