GUIDO CHIESA - Da qualche tempo a questa parte i quotidiani riportano numerose notizie sulla Sanità: proteste per le lunghe liste d’attesa, per la mancanza di medici di base, per le attese al telefono di risposte che arrivano a spizzichi e bocconi. Cui si aggiungono polemiche sulla localizzazione dei nuovi ospedali, ondeggiamenti sul loro finanziamento, comunicati delle forze politiche, dichiarazioni soporifere di amministratori locali. Da ultimo, le novità sui tagli alle nuove strutture della Assistenza Territoriale previste dalla riforma del 2022.   

In tutto questo variegato coro di notizie e commenti dobbiamo rilevare che è quasi del tutto assente la voce di coloro che operano all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Di coloro cioè che vivono sulla loro pelle le difficoltà, le carenze, le distorsioni e la disorganizzazione del sistema. Che vedono i disagi e le sofferenze dei pazienti, nonché le furbizie di chi cerca di approfittare della situazione, ma che si sentono impotenti di fronte alla enorme complessità del tutto.

Come previsto dai vari Decreti, la Regione Piemonte programmerà l’uso delle risorse e l’Azienda Zero coordinerà, ma è su chi lavora nelle Aziende Ospedaliere e Sanitarie Locali che ricadrà la maggior parte del lavoro. Su coloro che conoscono il reale peso delle carenze del personale, della obsolescenza delle attrezzature, della farraginosità delle norme. Che sanno dove si annidano le sacche di inefficienza e di privilegio e subiscono i danni degli scontri di potere. Che probabilmente hanno anche idee su quali modifiche si potrebbero apportare al sistema per farlo funzionare meglio.   

A costoro, a questi operatori della Sanità, in particolare a coloro che operano nell’Assistenza territoriale che ha mostrato i ritardi e le lacune più gravi, ci piacerebbe dare voce con una serie di articoli sul tema della Sanità in provincia di Cuneo che Cuneocronaca.it ha accettato di divulgare.

Agli operatori delle Aziende sanitarie cuneesi chiediamo quindi di segnalarci se le scadenze e gli impegni fissati dalla riforma del SSN e dalla programmazione regionale sono rispettati. Chiediamo di farci capire cosa funziona e cosa non funziona nel complesso mondo della Sanità di queste parti. Chiediamo di condividere le loro proposte per un miglior utilizzo delle risorse che gli apparati tendono a sottovalutare. 

In sintesi, chiediamo di aiutarci nell’ennesimo sforzo di provare a ridare ai cittadini un Servizio Pubblico di salvaguardia della salute degno di un paese civile.    

Guido Chiesa

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