FIORELLA AVALLE NEMOLIS - Dieci donne braidesi, con altre venti provenienti da diverse città della provincia di Cuneo, tutte appartenenti all'associazione Donne per la Granda, hanno avuto il privilegio di assistere ad una seduta plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles. "E' stata un'esperienza impagabile" - ha commentato entusiasta la braidese Anna Messa, vice presidente vicaria dell'associazione, presieduta da Giovanna Tealdi -, l'invito graditissimo ci è pervenuto dall'onorevole europarlamentare Gianna Gancia, socia fondatrice dell'associazione. La nostra presidente Giovanna Tealdi, anche se impossibilitata ad intervenire, ha comunque organizzato l'evento in modo esemplare, ed io insieme a Raffaella Gramaglia, ambedue in veste di vice presidenti vicarie, ne abbiamo fatto le veci”.

"Siamo state onorate di presenziare ad una delle cinque sedute plenarie annuali del Parlamento Europeo, in cui 705 membri sono convocati a votare le delibere che vengono proposte. Ogni parlamentare ha esposto il suo parere sul tema della sicurezza sul lavoro. A distanza di 10 anni da quell'increscioso incidente verificatosi a Savar, nella periferia di Dhaka, in Bangladesh, nello stabile dell'azienda tessile in cui sono morti 1130 lavoratrici e lavoratori, tutti impiegati dalle grandi multinazionali che sfruttano il lavoro minorile, con salari e condizioni miserevoli, per poi lucrare sul costo del lavoro e invadere il mercato europeo con i loro prodotti. Mi sono resa conto, insieme alle altre donne, del privilegio in un contesto così importante, di assistere in presenza ad un dibattimento su un argomento, purtroppo, di grande emergenza nel campo del lavoro mondiale. Ho provato emozione e riconoscenza per l'opportunità che ci è stata data. Il convegno è iniziato all'una del pomeriggio e la presidente del Parlamento Roberta Metsola ha precisato che la seduta sarebbe proseguita anche nei giorni successivi per dare il via alle votazioni. Mentre, la settimana successiva, tutti i componenti della stessa seduta plenaria si sarebbero poi trasferiti a Strasburgo per deliberare su altri argomenti”.

In quella sede, ti sei sentita davvero cittadina europea?

"Sì, certo, ho ascoltato con molto interesse e, poiché erano concesse domande ai parlamentari e agli stagisti, immagina quante ne ho fatte, ed ho concluso dicendo che ho apprezzato molto l'approfondimento su argomenti di grande peso, però mi auguro che alle parole seguano anche i fatti".

Anna Messa non si smentisce mai: è una donna empatica, coraggiosa e volitiva, preziosa risorsa nell'ambito dell'associazione Donne per la Granda.

Conclude così: "Tengo a sottolineare che la nostra associazione, senza fini di lucro, ha una particolarità e, forse unicità, che consiste nella massima inclusione sociale, non fa discriminazioni tra le associate, accoglie ogni donna con il proprio bagaglio di esperienza di vita, di lavoro e di istruzione, perché la diversità è fondamentale. Essere donne assieme è un arricchimento, è ancora lontano il traguardo di essere riconosciute per le nostre potenzialità. Abbiamo creato una rete che ci consente di promuovere formazione e approfondimento, anche attraverso esperienze sul campo, sul tema sociale, culturale ed economico. Oltre alla divulgazione sulla tutela dei diritti civili e in particolare sulla tutela dei diritti delle donne. In sostanza la nostra missione è informare, quindi liberare le donne dai condizionamenti, dal giudizio e dalla paura".

Riporto un brano significativo di una poesia scritta e dedicata alle associate da Elena Dedomenicis: “Donna, un universo in espansione, l'energia di ognuna, si fa miccia per quello del gruppo. Come un fluire di fuoco le idee volano come colombe, con la forza di una fenice...”.

Fiorella Avalle Nemolis