Si è tenuto presso i locali di UniManagement – UniCredit di via XX Settembre 29 a Torino il convegno “Piemonte Congiuntura 2018. Certezze e prospettive” organizzato da Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, UniCredit e Intesa Sanpaolo. Ha aperto i lavori Stefano Gallo, regional manager Nord Ovest UniCredit. Sono poi intervenuti Marco Valli, economista di Europe Research – UniCredit; Sarah Bovini, responsabile Ufficio Studi e Statistica Unioncamere Piemonte e Luca Pignatelli, responsabile Ufficio Studi Confindustria Piemonte. È seguita una tavola rotonda, moderata da Alessando Galavotti, responsabile Ansa Piemonte, dal titolo “La nuova frontiera della manifattura in Piemonte, tra export e mercato interno”. Vi hanno partecipato Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo; Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte; Stefano Gallo, regional manager Nord Ovest UniCredit, Giorgia Garola presidente Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte e Giuseppina De Santis, assessore alle Attività produttive della Regione Piemonte.

“Come stanno le nostre 41.522 imprese manifatturiere? Il tasso di crescita non è brillante (-0,87%), ma i risultati della nostra 186° Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera piemontese nel I trimestre 2018 ci fanno ben sperare: la produzione cresce del 2,7%, gli ordinativi interni dello 0,4% e quelli esteri del 5,5%. Il fatturato totale segna un +3,9%, di cui quello estero tocca un +6,0%. Buone le performance delle produzioni delle industrie elettriche ed elettroniche (+5,9%), industrie dei metalli (+5,7%) e industrie meccaniche (+3,7%): tutti settori che fanno parte di quell’industria 4.0 a cui stanno lavorano le Camere di commercio italiane e piemontesi per accompagnare le nostre imprese lungo la strada dell’innovazione e dello sviluppo tecnologico. È questa infatti la vera sfida che deve vincere il tessuto imprenditoriale regionale: superare vecchie logiche di produzione e organizzative e guardare con fiducia ai mercati internazionali” ha commentato Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere Piemonte.

“In questo quadro l’economia del Piemonte si conferma in ripresa - ha sottolineato Stefano Gallo, regional manager Nord Ovest di UniCredit - come conferma, lato nostro, il significativo aumento delle nuove erogazioni alle aziende corporate del territorio che nel corso del 2017 sono praticamente raddoppiate (+95%) rispetto all’anno precedente. Come UniCredit riteniamo che l’attività di consulenza sia fondamentale per il consolidamento delle imprese, per accompagnarle all’estero, per la loro crescita tecnologica. Ad esempio con il progetto Easy Export siamo in grado di 'avvicinare' ai mercati esteri tutte le aziende italiane, soprattutto PMI, riducendo la complessità organizzativa e i costi di accesso. Nell’ambito di questo servizio offriamo tra l’altro l’accesso ad Alibaba.com il più grande mercato globale online verso oltre 200 Paesi attraverso un servizio di vendita personalizzato e fornito nella lingua preferita dal cliente. Per supportare inoltre le aziende nel loro processo di innovazione tecnologica e digitale e accedere alle opportunità del piano industria 4.0 abbiamo un’offerta di servizi dedicata all’iniziativa, denominata offerta “one4industry4.0”, che si compone di prodotti che soddisfano le esigenze di investimento per la trasformazione tecnologica e digitale delle aziende”.

Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta di Intesa Sanpaolo: “Le nostre aspettative per il 2018 sono positive, in particolare per le imprese del settore metalmeccanico, del manifatturiero, dell’alta tecnologia, dei servizi avanzati, del turismo e dell’agroalimentare. Nel contesto torinese è in ripresa anche il settore delle costruzioni, per quanto riguarda le ristrutturazioni e il nuovo residenziale. È un quadro confermato dall’andamento delle erogazioni in Piemonte in questo primo quadrimestre, che con 1,1 miliardi di euro segnano una crescita del 10% rispetto allo stesso periodo del 2017, anno in cui comunque avevamo già registrato ottimi risultati. Ci aspettiamo – ed è un segnale particolarmente importante, sottolinea Balbo - un ulteriore slancio dei nuovi investimenti. Lo conferma una rilevazione svolta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in Piemonte. I 200 gestori imprese coinvolti, che prestano servizi e consulenza a 16.000 imprese clienti, si aspettano, oltre a una crescita dei fatturati, nuovi investimenti trainati principalmente dal perdurare degli incentivi fiscali, dall’alto livello della domanda e degli ordini in portafoglio e dalle condizioni favorevoli di accesso al credito. Lo vedremo in particolare in settori come il turismo, l’alta tecnologia e l’agroalimentare, dove la componente estera è particolarmente significativa e dove il Piemonte dei Distretti sta crescendo del 14,4% contro una media nazionale del 5,3%”.

“Archiviato un 2017 di crescita sostenuta, almeno rispetto agli standard cui eravamo abituati, il Piemonte affronta un 2018 che sotto molti aspetti si prospetta molto più incerto. Nell’immediato, le previsioni di crescita restano positive. Secondo le proiezioni più recenti, nel 2018 il Pil piemontese dovrebbe crescere dell’1,6%, in linea con il risultato del 2017. Export e soprattutto investimenti dovrebbero rimanere i driver principali della ripresa, anche se il previsto rafforzamento dell’euro potrebbe rallentare la dinamica dei mercati esteri. Più deboli i consumi: l’occupazione cresce molto poco, il potere di acquisto risente della stagnazione delle retribuzioni, la spesa pubblica è in stallo. Non sembra destinato a invertire la rotta il settore delle costruzioni. Le attese delle nostre imprese per il secondo trimestre sono favorevoli: crescono ancora ordini e produzioni, si rafforza il clima di fiducia, accelerano gli investimenti. Guardando però a un orizzonte temporale più lungo, si addensano «nubi più oscure», come si è recentemente espressa la direttrice del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. Il rischio principale nasce da una possibile escalation del protezionismo, con il concreto pericolo di guerre commerciali che finirebbero per penalizzare gravemente le industrie, particolarmente in Piemonte, dove il livello di esportazioni è più elevato. A ciò si aggiunge il possibile protrarsi della fase di instabilità e debolezza politica che potrebbe pesare negativamente sul nostro paese” ha dichiarato Giorgia Garola, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Piemonte.